Parità, diritti e partecipazione

8 MARZO. DOMANI PRESIDENTE SALIERA INAUGURA MOSTRA IN ASSEMBLEA LEGISLATIVA SU DONNE E LAVORO (INVITO STAMPA)

8 MARZO. DOMANI PRESIDENTE SALIERA INAUGURA MOSTRA IN ASSEMBLEA LEGISLATIVA SU DONNE E LAVORO (INVITO STAMPA)

La presidente dell’Assemblea legislativa regionale, Simonetta Saliera, assieme alla presidente della commissione Parità e diritti, Roberta Mori, inaugurerà domani, martedì 3 marzo, a Bologna (nella sede dell’Assemblea, in viale Aldo Moro, 50) la mostra storico-documentaria dal titolo “Donne e lavoro un’identità difficile: 1860-1960 lavoratrici in Emilia-Romagna“, promossa dall’Assemblea insieme all’Istituto dei Beni culturali dell’Emilia Romagna.

La stampa è invitata all’inaugurazione, in programma alle 13.

La rassegna, installata in vista dell’8 Marzo e curatada Rossella Ropa e Cinzia Venturoli, ripercorre con immagini e documenti le fasi della inclusione o esclusione femminile nel mondo del lavoro, analizzandone le ragioni. Dalla difficoltà di accedere ad occupazioni ritenute ‘naturalmente maschili’ di fine Ottocento-inizio Novecento, si passa a delineare il riconoscimento ad esercitare tutte le professioni ottenuto dopo la prima guerra mondiale, riconoscimento tuttavia negato durante il periodo fascista. Infine, si arriva al raggiungimento della parità conquistata con le lotte degli anni 1950-1960. La narrazione, dall’Unità d’Italia agli anni Sessanta del secolo scorso, prende in esame gli ambiti lavorativi esclusivamente femminili, le loro caratteristiche (salari più bassi, status inferiore, minore qualificazione) e la loro evoluzione; le riviste, le associazioni e le donne che portano avanti le richieste delle lavoratrici; le filosofie sul tema del lavoro che dominano lo spazio comunicativo e sociale; la legislazione (protettiva, discriminatoria, espulsiva) connessa a tali visioni del lavoro; le conseguenze sulle strutture sociali e sulla mentalità dominante.

L’allestimento comprende due sezioni principali. Nella prima, “Dall’Unità d’Italia alla prima guerra mondiale”, si prendono in esame gli ambiti lavorativi femminili, dalle attività tradizionali (le mezzadre, le braccianti, le risaiole, le lavandaie, le domestiche, le lavoranti a domicilio, le lavoratrici dell’ago, le operaie) ai lavori di cura (le balie, le levatrici, le infermiere, le crocerossine), fino alle lavoratrici dello Stato (le tabacchine, le impiegate, le maestre). Seguono approfondimenti sulle lotte delle donne in campagna e in città e sulla legislazione dedicata al lavoro femminile. Dopo un focus sul lavoro femminile durante il primo conflitto mondiale, si apre la seconda sezione – “Dal regime fascista agli anni Sessanta” -, suddivisa in due parti: “Il fascismo e la seconda guerra mondiale” (la missione della donna nella propaganda fascista; le donne organizzate: fasci femminili e sezioni operaie e lavoranti a domicilio; massaie rurali e donne in Africa; nelle fabbriche; lavorare in campagna; i littoriali femminili del lavoro; donne in guerra), e “Dal dopoguerra agli anni Sessanta” (votare ed essere votate. Donne sulla scena pubblica; il diritto al lavoro; la legislazione; richieste e rivendicazioni per il lavoro in campagna e in fabbrica; le operaie; il lavoro a domicilio: mutamenti e persistenze; la campagna; mestieri e professioni).

La mostra, allestita nell’atrio dell’Assemblea legislativa, è visitabile fino al 14 marzo.

(In allegato, l’invito alla mostra)

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