Ambiente e territorio

Agricoltura, discrepanza tra misurazioni Agrea e reali dimensioni terreni, via libera alla risoluzione Pd

Due gli impegni a carico della giunta: attivarsi per risolvere i problemi tecnologici e procedurali; sollecitare il Governo a emanare un provvedimento che eviti sanzioni

Discrepanza tra misurazioni di Agrea, l’Agenzia per le erogazioni in agricoltura della Regione, e le reali dimensioni dei terreni: via libera dalla commissione Politiche economiche alla risoluzione presentata dal Partito democratico. L’atto di indirizzo ha trovato il favore della maggioranza (Pd e Sinistra italiana,Misto-Mdp), della Lega Nord e l’astensione del Movimento 5 stelle. Due gli impegni a carico della giunta: attivarsi per risolvere i problemi tecnologici e procedurali che generano la difformità delle misurazioni, questo per consentire agli agricoltori di presentare senza difficoltà le domande di contributo, e sollecitare il Governo a emanare un provvedimento che eviti sanzioni per chi, in buona fede, ha misure dei propri terreni differenti nelle dichiarazioni presentate.

“Un problema- sottolineano i dem a sostegno dell’atto presentato- per cui serve un intervento politico perché il cambio delle tecnologie utilizzate per la misurazione dei terreni, visto che le tecnologie migliorano di anno in anno, fa variare anche la grandezza rilevata. Questa difformità di misure, dovute al miglioramento delle tecnologie, causa però una riduzione di contributi per l’azienda e anche delle sanzioni”.

E sono stati i tecnici dell’assessorato, dopo aver spiegato il sistema di misurazione utilizzato, chiamato Gis (sistema informativo geografico), ad annunciare che è in dirittura di arrivo un decreto ministeriale, ancora non pubblicato, che specifica appunto come “le differenze di superfici non genereranno recuperi sulle annualità precedenti”. In pratica: niente sanzioni se le differenze di misure derivano da un cambio nella tecnologia utilizzata per le rilevazioni.

Il decreto, una volta pubblicato, verrà esaminato, come da richiesta arrivata dai banchi del Partito Democratico, in un’ulteriore seduta di Commissione, che si terrà tra giugno e luglio, in modo da verificare se l’atto, così come redatto, possa risolvere  i problemi sollevati con la risoluzione.

(Andrea Perini)

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