Infrastrutture e trasporti

AUTOSTRADA TI-BRE. INTERROGAZIONE ALLEVA (ALTRAER), TARUFFI E TORRI (SEL): DUBBI SU AVVIO CANTIERE A SISSA TRECASALI (PR)

AUTOSTRADA TI-BRE. INTERROGAZIONE ALLEVA (ALTRAER), TARUFFI E TORRI (SEL): DUBBI SU AVVIO CANTIERE A SISSA TRECASALI (PR)

Il presunto inizio dei lavori, in località Ronco Campo Canneto, frazione del comune di Sissa Trecasali (Pr) per la realizzazione del “Corridoio plurimodale Tirreno-Brennero – I lotto” è oggetto di una interrogazione presentata da Piergiovanni Alleva (AltraER), primo firmatario, Igor Taruffi e Yuri Torri (Sel).

La società Autocamionale della Cisa spa, si legge nell’interrogazione, ha affidato, “tramite gara, alla ditta Pizzarotti & C. spa la progettazione esecutiva e l’esecuzione dei lavori relativi al I lotto della Ti-Bre”. L’oggetto dell’appalto comprende “la progettazione esecutiva e l’esecuzione dei lavori della tratta autostradale compresa tra l’Autostrada della Cisa (A 15), in comune di Fontevivo (PR), e l’autostazione Trecasali Terre Verdiane, in comune di Sissa Trecasali (PR), della lunghezza di Km 9,5 circa, di cui km 2,350 circa consistenti nel risezionamento dell’Autostrada della Cisa e delle opere di viabilità ordinaria e locale accessorie alla tratta autostradale”.

Secondo quanto riportano i consiglieri, “nonostante il ministero competente non abbia ancora approvato il progetto esecutivo dell’opera, nella località suindicata sarebbero iniziati i lavori”. Ma c’è dell’altro. “Nonostante nel P.I.A.E. (Piano infra regionale attività estrattive) della Provincia di Parma, variante approvata con delibera del Consiglio provinciale n. 117 del 22 dicembre 2008, fosse prevista e fissata la quantità di inerti necessari alla realizzazione dell’intera bretella Tirreno-Brennero per circa 15 chilometri”, pur in presenza della costruzione di un primo lotto di appena 7,5 Km “il Comune di Torrile (Pr), accogliendo una specifica richiesta di Autocamionale della Cisa spa, ha adottato una variante di P.A.E. (Piano attività estrattive) che autorizza un prelievo di inerti pari a 860 mila metri cubi per contribuire all’attuazione del raccordo Ti-Bre”.

L’area oggetto della variante di P.A.E. del Comune di Torrile, affermano il capogruppo Altra ER e i colleghi di Sel, “comprende, peraltro in una zona censita Da Rete Natura 2000, la ex cava della fallita ditta Laterizi Giavarini, il cui terreno risulta essere stato acquistato dall’impresa Pizzarotti presso il Tribunale fallimentare di Parma”.

“Chiediamo, pertanto, alla Giunta regionale”, concludono Alleva, Taruffi e Torri, “se la presenza del cantiere in località Ronco Campo Canneto sia legale e se sia stato aperto dalla società concessionaria Autocamionale della Cisa spa, responsabile del progetto definitivo, oppure dalla ditta Pizzarotti & C. spa, assegnataria dell’appalto e responsabile del progetto esecutivo”. Inoltre, “chiediamo se non risulti perlomeno inopportuno provvedere a variare strumenti di pianificazione pubblici per soddisfare gli interessi privati di un’impresa costruttrice”. Infine, “chiediamo se non sia palesemente inopportuno e inadeguato che una Pubblica amministrazione autorizzi lo sfruttamento di una cava in una zona censita da Rete Natura 2000 senza procedere ad aggiornare la Valutazione di incidenza”.

(lg)

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