Imprese lavoro e turismo

Sì unanime a proposta Pd-Si per aiutare piccoli esercizi commerciali in zone svantaggiate

Molinari (Pd), relatore: “Piccoli negozi di vicinato in zone svantaggiante del territorio svolgono funzione non solo economica ma anche di autentico presidio sociale”. Delmonte (Ln), relatore minoranza: “Importante finanziare attività che già esistono e far definire ai Comuni le zone cui destinare finanziamenti”

I piccoli esercizi polifunzionali delle zone svantaggiate della regione hanno la loro legge. Con una condivisione trasversale e un voto all’unanimità, l’Aula ha infatti dato il proprio via libera alla norma che finanzierà e agevolerà con sgravi fiscali tutti i negozi polifunzionali che nelle zone montane o rurali fungono da veri e propri presidi sociali. Il progetto di legge, che vede come primo firmatario Alessandro Cardinali per il Partito democratico Igor Taruffi per Sinistra italiana, ha messo tutti d’accordo e ha accolto al suo interno anche le proposte, avanzate durante l’esame in Aula, dalle opposizioni. Accolti anche cinque emendamenti: due presentati dal relatore di minoranza Gabriele Delmonte della Lega nord, due di Tommaso Foti di Fratelli d’Italia-Alleanza nazionale e uno del Movimento 5 stelle a firma Andrea Bertani ma sub emendato, in due punti, dal relatore di maggioranza Gian Luigi Molinari (Pd).

“Abbiamo deciso di intervenire modificando due leggi esistenti- ha esordito Molinari nel presentare all’Assemblea il progetto di legge- invece di creare una legge specifica. Le modifiche riguardano la legge regionale 14 del 1998 e la 41 del 1997. La proposta è finalizzata a salvaguardare i piccoli negozi di vicinato che si trovano in zone svantaggiante del territorio, nella consapevolezza della loro importanza non solo economica, dato che in molti casi svolgono una funzione di autentico presidio sociale. Si vuole favorire– aggiunge Molinari– sia l’attività di quelli che sono tuttora in attività sia l’insediamento di nuovi negozi proprio puntando sulla polifunzionalità, in particolare grazie alla vendita di servizi di interesse pubblico anche attraverso convenzioni con soggetti pubblici e privati. Decisivo sarà il ruolo dei Comuni, in particolare nell’assicurare le agevolazioni fiscali e nell’assegnare i contributi. La legge– conclude Molinari– contiene una clausola valutativa per verificare l’efficacia delle misure prevista dopo tre anni. Questo non è un provvedimento che risolve ogni problema della montagna ma è una misura concreta”.

Soddisfatto della legge anche Delmonte che ha sottolineato come il testo “fa finalmente chiarezza su cosa è un esercizio polifunzionale. E’ importante che si vada a finanziare attività che già esistono e non solo nuove. Bene anche che i contributi possano arrivare non solo in conto capitale ma anche in conto esercizio. Buona anche la scelta di far definire ai Comuni le aree che potranno beneficiare dei finanziamenti. Unica carenza è la mancata definizione del ‘quantum’ economico. Dovremo ragionare in fase di bilancio per mettere a disposizione risorse adeguate a finanziare un numero consistente di esercizi commerciali”. Il Carroccio ha anche presentato un ordine del giorno, votato anche questo all’unanimità, per chiedere “che le attività a guida giovanile abbiano la priorità per i contributi e che i criteri che dovrà stilare la Giunta per far sì che un esercizio sia definito polifunzionale siano i più semplici possible”.

Apprezzamenti alla norma sono arrivati poi da Forza Italia che con Galeazzo Bignami  ha ricordato l’importanza di “essere partiti a lavorare a questa norma da proposte avanzate in passato anche da Fi, come per esempio l’istituzione delle zone franche montane; per questo accolgo l’invito ad aprire il confronto”.

Per quanto riguarda il Pd, Cardinali si è detto soddisfatto per una legge che “dà una risposta anche alle frazioni. La direzione è quella giusta e concordo con Delmonte che in sede di bilancio serve garantire finanziamenti al maggior numero di attività possibili”. Mentre Paolo Calvano (Pd) ha ricordato come questa norma faccia “il paio con quelle sulle farmacie rurali, quelle riguardanti le azioni per la montagna, quelle per i piccoli comuni sotto i 25.000 abitanti. Importante- ha ribadito- saranno i prossimi due passaggi: quello riguardante il finanziamento della legge e quello, che interessa la Giunta, che riguarda l’individuazione dei criteri e delle aree dove i negozi polifunzionali saranno oggetto di contributo”.

Soddisfatta anche Sinistra italiana che con Yuri Torri ha evidenziato come questa legge compia “un tratto di strada e non tutta. Ha due pregi: è un provvedimento specifico e diretto e derivato da un lavoro condiviso, trasversale dell’Aula verso l’esterno. La strada però è ancora lunga perché servirebbero progetti complessivi per risolvere i tanti problemi della montagna”. Mentre Taruffi ha voluto ricordare come la “crisi abbia colpito soprattutto i piccoli esercizi e quindi questa legge ha il merito di mandare un segnale a questo comparto e ai territori più svantaggiati. Fondamentali saranno le risorse che verranno stanziate”.

L’emendamento dei 5 stelle, modificato dal Pd, introduce il divieto di ospitare nuove slot all’interno degli esercizi e il divieto di rinnovare i contratti pena la revoca dei contributi. “L’unico dubbio che ci rimane- ha affermato Bertani- è quello che le risorse per finanziare questa legge arrivino da altri capitoli. Faremo le valutazioni in sede di bilancio”.

E’ una legge che dà un segnale a quei territori, ha invece specificato Foti (Fdi-An), ma “per risolvere i problemi della montagna servono azioni più complessive, anche a livello nazionale”.

(Andrea Perini)

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