COMUNICATO
Sanità e welfare

Sanità. La prevenzione è un fattore culturale, enti e associazioni suggeriscono come farla/foto

Di fronte ai consiglieri regionali Salvagente Italia aps, Diabete Romagna onlus, Tribunale della salute e comitato regionale Emilia-Romagna Uisp

La prevenzione è un fatto culturale e per attuarla al meglio il concetto deve entrare nella società in maniera molto più permeante di quanto non avvenga attualmente. E questo vale per tutti gli ambiti, da quello genetico, all’attività motoria, passando per la conoscenza del diabete fino al corretto utilizzo delle manovre di primo soccorso. Questo è il concetto principale emerso dalla seconda giornata di audizioni di enti e associazioni sulla bozza di proposta di legge in materia di prevenzione voluta dai consiglieri della commissione Politiche per la salute, presieduta da Paolo Zoffoli.

Una giornata in cui di fronte ai legislatori regionali sono intervenuti Mirko Damasco di Salvagente Italia aps, Marco Tellarini di Diabete Romagna onlus, Carlo Hanau del Tribunale della salute e Mauro Rozzi del comitato regionale Emilia-Romagna Uisp. Relazioni che hanno proposto integrazioni al progetto di legge sulla prevenzione e che hanno sollevato, rispetto alla seduta precedente, anche alcune critiche.

“Non c’è alcun riferimento,- ha specificato Hanau- nella bozza del progetto di legge, alla prevenzione basata sulla genetica, nonostante eminenti medici e ricercatori lavorino nelle strutture sanitarie dell’Emilia-Romagna. Una mancanza che potrebbe essere risolta inserendo un solo articolo al pdl e che abbatterebbe anche quel muro di silenzio che c’è attorno. In pochi infatti sanno, per fare un esempio, che non è solo l’età della donna a incidere sulla qualità del genoma del bambino. Anche il padre, e qui sfatiamo il mito che l’età dell’uomo non è importante, è fondamentale. Più l’uomo ha un età maggiore e più possibilità ci sono che la qualità del genoma sia bassa e che compaiano malattie come l’autismo o la schizofrenia”.

Concetto, quello dell’educazione della popolazione, rilanciato anche da Tellarini per il quale “prevenzione significa anche informare al meglio i cittadini su come convivere con il diabete. Per questo abbiamo intenzione di stare tra la gente, come progetto futuro, e offrire screening perché ci sono un milione di persone, solo in Emilia-Romagna, che non sanno di essere diabetici. La prevenzione abbassa la spesa sanitaria”. Ed è stata Raffaella Sensoli del Movimento 5 stelle a sottolineare proprio questo aspetto: “Anche attraverso buone campagne informative si attua la prevenzione”. Buone campagne che, come ha specificato il presidente Zoffoli, “fanno da traino anche per le Aziende sanitarie. In alcuni casi la coprogettazione arriva in un secondo momento e quindi le convenzioni sono successive”.

Comunicazione che è al centro dell’idea di prevenzione di Rozzi che ha specificato come “nei cittadini c’è l’inconsapevolezza di essere sedentari. La legge è un’opportunità da cogliere sotto questo aspetto ma anche sotto un altro punto di vista: non tutta l’attività motoria è prevenzione. L’attività motoria serve sicuramente a prevenire problemi ma quella fatta sotto determinati canoni. La cultura dello sport, quello effettuato secondo regole precise e non improvvisato, deve diffondersi nella popolazione”.

E’ proprio sull’aspetto culturale che Damasco ha voluto focalizzarsi perché “oggi in Italia non esiste dal punto di vista del primo soccorso. Un dato su tutti: non c’è alcun obbligo per chi lavora con bambini di conoscere le tecniche di disostruzione delle vie respiratorie o quelle di rianimazione. Rendere la conoscenza del primo soccorso materia scolastica, come alcuni Paesi del Nord hanno fatto, permetterebbe di creare questa cultura”. E sull’utilizzo dei defibrillatori lancia una proposta: “Dovrebbe essere obbligatorio in tutti i condomini perché l’80 per cento dei casi di problemi cardiaci avviene a casa. A Seattle è realtà già da anni e oggi su 100 casi di arresto cardiaco 75 persone sopravvivono”. Importanza, quella dei corsi per la disostruzione condivisa anche da Daniele Marchetti della Lega nord  che ha chiosato specificando come il “testo di legge potrà essere ampliato al termine delle audizioni”.

(Andrea Perini)

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