COMUNICATO
Infrastrutture e trasporti

Strade. Pochi soldi per sistemarle, ok a risoluzione che auspica di ‘esentare’ gli amministratori in caso di incidenti mortali

Approvato il testo del Pd con un emendamento M5s: “Il ministero riveda le norme sul codice stradale”

Via libera dall’Aula alla risoluzione a firma Pd con cui si chiede che non ricada nessuna colpa sugli amministratori degli enti proprietari delle strade nel caso in cui la mancata manutenzione, non avvenuta per mancanza di fondi, abbia causato incidenti mortali. A presentarla, i consiglieri regionali Alessandro Cardinali (primo firmatario), Stefano Caliandro, Gian Luigi Molinari, Katia Tarasconi e Paolo Calvano. Le opposizioni hanno votato contro, tranne Sinistra Italiana e L’Altra Emilia Romagna che si sono astenute.

“Un problema -ha spiegato Cardinali- che, nonostante le sollecitazioni dell’Anci, non è ancora stato risolto ma che mette in difficoltà gli amministratori. Per questo vorremmo sollecitare il ministero a rivedere la norma sul codice stradale”. Ma Andrea Bertani del Movimento 5 Stelle ricorda come “la manutenzione delle strade provinciali non sia possibile perché gli enti, che sarebbero dovuti essere aboliti, esistono ancora e in più hanno subito tagli”. E secondo Massimiliano Pompignoli (Ln), “bisogna affrontare la questione per gradi: prima -spiega- dallo Stato devono arrivare le risorse necessarie ai Comuni, poi si può parlare di ridefinizione della norma”. Per questo, secondo Giulia Gibertoni del M5s, “bisogna mettere gli amministratori nelle condizioni di lavorare al meglio. Non è scansando le responsabilità che si risolve il problema, ma dando le risorse”.

Per Molinari, “i sindaci che si mettono a disposizione rischiano di compromettersi per responsabilità gravi e chiudere le strade pericolose significa chiudere tre quarti di regione”. Per Calvano “questo è un atto politico più che giuridico. Nessuno vuole esentare gli enti da responsabilità oggettive -spiega-, il tema è quello delle responsabilità soggettive. Sfido qualsiasi governo a trovare risorse per mettere a posto le strade: tutti ci dobbiamo rendere conto che è difficile e tutti ce ne dobbiamo fare carico. Questo atto vuole essere di garanzia per amministratori di qualsiasi colore politico. Il M5s -attacca Calvano- ci ha messo anni a capire che i sindaci indagati possono continuare ad amministrare, deduco che ci metteranno anni a capire l’importanza di questo atto”.

Per Fabio Rainieri, il timore è che questo atto “diventi una scusa. L’Emilia Romagna -dice- ha fatto la scelta di non dare le strade all’Anas, come fatto invece dalla Lombardia. Non vorrei che questo sia solo un modo per togliere le castagne dal fuoco agli amministratori che hanno il compito di occuparsi del territorio”.

Secondo Tommaso Foti (Fratelli d’Italia-An) “se non dovessero arrivare soldi dallo Stato, gli amministratori -spiega- hanno il dovere di chiudere le strade pericolose. Questa risoluzione vuole stabilire che non c’è responsabilità per chi fa transitare su strade impercorribili?”.

E se i soldi non ci sono, per Gian Luca Sassi (M5s) “forse hanno utilizzato le risorse per manutenzione straordinaria, non ordinaria”. Per Pier Giovanni Alleva di AltraER “non si può scaricare la responsabilità su una persona e non mettere le risorse”.

Roberto Poli (Pd) ricorda di aver “fatto il sindaco per dieci anni: so cosa vuol dire gestire la viabilità. Forse il M5s pensa che l’Italia sia solo Roma. Ma fare gli amministratori oggi richiede una vocazione al martirio”.

Approvato anche un emendamento presentato dal M5s, respinta invece la risoluzione dei pentastellati.

(Margherita Giacchi)

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