Scuola giovani e cultura

CULTURA. LA LEZIONE DI ALBERTO MANZI SULL’UOMO E LA FAME IN MOSTRA IN ASSEMBLEA LEGISLATIVA

Dopo il debutto all’Expo di Milano la mostra didattica tratta dai lavori del Maestro dedicati all’alimentazione e alla battaglia contro la fame sarà visitabile a Bologna in viale Aldo Moro, 50 fino al 10 luglio

Torna a Bologna, nella sede dell’Assemblea legislativa, la mostra didattica “L’uomo contro la fame. La lezione di Alberto Manzi”, tratta dai lavori che l’indimenticabile ‘maestro della televisione italiana” realizzò negli anni ‘70 del Novecento sul tema dell’alimentazione e nei quali formulò anche la sua denuncia, valida oggi come allora, sul perché l’uomo non abbia ancora vinto la sua più importante battaglia: quella contro la denutrizione.

La mostra, ideata per le scuole dall’Assemblea legislativa regionale dell’Emilia-Romagna, in collaborazione con il Centro Alberto Manzi (che ha sede nella stessa Assemblea), è stata realizzata in occasione della partecipazione della Regione a Expo2015 dove ha “debuttato” nell’estate scorsa. Dopo l’esordio a Milano, la mostra ha “girato” in alcune scuole della Regione ed è da oggi visitabile nella sede assembleare di Viale Aldo Moro 50 fino al 10 luglio prossimo.

Con sorprendente attualità, la lezione di Manzi continua a parlare agli allievi di oggi e ieri, parla dei prodotti della terra che fin dall’antichità hanno nutrito il pianeta, della trasformazione delle piante che hanno poi conquistato un ruolo di primo piano nella sfida contro la fame, delle straordinarie opportunità offerte dall’industria della conservazione dei cibi; ancora: del dissennato consumo di suolo, che ha ridotto le aree coltivabili del mondo, e, infine, dello spreco alimentare. “La storia è il susseguirsi di violenze e di atti predatori. – spiega Simonetta Saliera, Presidente dell’Assemblea legislativa regionale. Quale sia la soluzione ce la fornisce, con il suo candido realismo, Alberto Manzi: combattere la fame. Liberare l’uomo dal bisogno. Dal bisogno e dalla paura che spingono a rinnegare noi stessi e a diventare predatori da un lato, vittime armate che si difendono dall’altro. E’ questo lo spirito della mostra. Un contributo non rituale agli studenti. Così come non fu rituale l’impegno di Manzi a far sì che sempre più uomini e donne evadessero dall’analfabetismo e dallo sfruttamento dell’ignoranza”.

L’esposizione propone una selezione di testi e immagini tratte dai lavori di Alberto Manzi (“L’uomo contro la Fame”, 1970 – e alcuni numeri “Speciali” de “La via migliore”). Ripercorrendo alcuni dei temi trattati dal Maestro, i dieci pannelli di cui si compone la mostra, mettono in evidenza le fondamentali conquiste dell’uomo nella lotta contro la fame. Si parla della ‘invenzione’ del grano e della ‘scoperta’ del pane, dell’introduzione in Europa della patata dalle Americhe e della diffusione del mais, giunto a Venezia e poi venduto ai Turchi per poi ritornare agli stessi veneziani, che peccando di cattiva memoria lo ribattezzarono “granturco”. Nel pannello sull’Italia contadina saltano poi all’occhio le grandi trasformazioni avvenute nel nostro Paese in merito alla produzione agricola dagli anni ‘70 a oggi. Al contempo, l’esposizione rilancia la denuncia di Manzi, tuttora validissima, sulle cause che ancora impediscono la soluzione del “più grande problema del secolo”: nutrire tutti sulla Terra. Un terreno di sfida sul quale l’uomo deve continuare a misurarsi per “trovare una soluzione” e vincere in modo definitivo la sua battaglia contro la fame.

La mostra è visitabile dal lunedì al venerdì dalle 9.00 alle 19.00 fino al 10 luglio.

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