Sanità e welfare

DROGA. FOTI (FDI-AN): CHIUSURA COCORICÒ NON RISOLVE IL PROBLEMA, REGIONE PROMUOVA SOTTOSCRIZIONE DI UN ‘PATTO PER LA VITA’

In una interrogazione, contro la diffusione di sostanze psicoattive il consigliere chiede alla Giunta di “promuovere la convocazione di un incontro aperto alla partecipazione – tra le altre – delle associazioni di categoria e delle rappresentanze dei lavoratori del commercio, delle associazioni che da tempo si battono sul fronte anti droga, a partire da quelle del volontariato, sia d’ispirazione cattolica che laica”, per una intesa dai fini educativi e per la prevenzione, cui seguano campagne promosse e sostenute anche dalla Regione

Il provvedimento del questore di Rimini con cui è stata disposta la chiusura per quattro mesi della discoteca Cocoricò, “in ragione di numerosi episodi alla stessa contestati e culminati – di recente – con la morte del minorenne A.L.”, indipendentemente “dalla conferma o meno del provvedimento nelle sedi giurisdizionali eventualmente adite”, “non risolve certo la gravissima tematica riguardante la diffusione delle sostanze psicoattive, in particolare modo di quelle di natura sintetica, così come quella dell’abuso di prodotti alcolici”. Lo scrive Tommaso Foti (Fdi-An) in una interrogazione rivolta alla Giunta per sapere se ritiene “di dover promuovere, con la massima urgenza, la convocazione di un incontro aperto alla partecipazione – tra le altre – delle associazioni di categoria e delle rappresentanze dei lavoratori del commercio, delle associazioni che da tempo si battono sul fronte anti droga, a partire da quelle del volontariato – sia d’ispirazione cattolica che laica -al fine di addivenire alla sottoscrizione di un ‘Patto per la vita’, la cui evidente finalità educativa, anche ai fini della prevenzione, trovi poi adeguata e opportuna diffusione anche attraverso specifiche campagne di diffusione, promosse e finanziate anche dalle Regione”.
“E’ sensato che anche la Regione- rileva Foti-  assuma nuove e adeguate iniziative per cercare di contrastare siffatti deprecabili fenomeni di diffusione delle droghe, non solo attraverso un appoggio ritualistico a questa o quella iniziativa, ma – in primo luogo – attraverso la proposizione di un forte messaggio spirituale che contrapponga alla non cultura della morte la cultura della vita”. Occorre, comunque, “capire come sia possibile, nello stesso momento in cui migliaia di persone si sottopongono, ad esempio, a chemioterapia per cercare di continuare a vivere, altrettante –se non molte di più – per l’effimero piacere di uno sballo, rischiano la vita ricorrendo all’utilizzo di droghe, le più varie e le più pericolose”, chiude il consigliere. 

(Tutti gli atti consiliari – dalle interrogazioni alle risoluzioni, ai progetti di legge – sono disponibili on line sul sito dell’Assemblea legislativa al link: http://www.assemblea.emr.it/attivita-legislativa)

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