Ambiente e territorio

Piano rifiuti: Gazzolo non convince Bertani sugli inceneritori di Parma e Forlì

Il consigliere M5S incalza sull’aumento degli smaltimenti nell’impianto ducale. Iotti (Pd): bene porta a porta, ma anche altri comuni facciano la loro parte

Andrea Bertani
Andrea Bertani (M5s)

Rimane temporaneo lo scostamento relativo al termovalorizzatore di Parma, mentre non c’è alcuna intenzione di cambiare l’accordo con Parma e Forlì per quanto riguarda la capacità dei due impianti di incenerimento. Così l’assessore alle Politiche ambientali, Paola Gazzolo, in commissione Territorio, ambiente, mobilità, presieduta da Manuela Rontini, ha provato a convincere i consiglieri regionali dubbiosi sull’andamento e la gestione della produzione dei rifiuti nel 2016, nell’ambito del primo monitoraggio del Piano regionale (Prgr), approvato dall’Assemblea legislativa nel maggio di quest’anno. Dall’assessore la conferma che i dati consolidati 2015 vedono la produzione dei rifiuti urbani in Emilia-Romagna in leggero aumento: “nel 2015, infatti, ne sono stati prodotti quasi 3 milioni di tonnellate (2.962.076 tonnellate), cioè l’1,1% in più rispetto al 2014”.

Si tratta invece, secondo Gazzolo, solo di “un aumento temporaneo per due mesi”, lo scostamento rispetto alle previsioni 2016 di 30.126 tonnellate per l’impianto di Parma.

Ma Andrea Bertani (M5s) punta il dito sui termovalorizzatori: la preoccupazione è che la richiesta di un aumento della capacità autorizzata nell’impianto di Parma non sia temporanea e che in futuro possa estendersi a Forlì. Il pentastellato chiede se sia possibile avere le proiezioni per i prossimi anni, specie sul porta a porta: il risultato di Parma è eclatante, ma anche gli altri territori, come il reggiano, devono fare altrettanto.

Inceneritore
Inceneritore

L’assessore ricorda che la raccolta differenziata cresce “in modo sensibile”: nel 2015 sono stati raccolti in maniera differenziata 1.796.765 tonnellate di rifiuti, “pari al 60,7% della produzione totale, con un aumento del 2,5% rispetto al 2014”. Il saldo complessivo è quindi positivo, con “punte elevate” a Parma che raggiunge una percentuale del 73,3% con un incremento del 4,1%. L’urbano indifferenziato è invece calato del 5% rispetto al 2014 in linea con quanto previsto dal Piano. E quest’anno? Anche il 2016, “proiettato” al prossimo 31 dicembre, segue questo trend confermando “un incremento della produzione dei rifiuti urbani dell’1,1% rispetto al 2015” anche se “la riduzione di circa il 3% del rifiuto indifferenziato” è in aumento rispetto allo scenario di Piano del 12%.

L’assessore ha poi riferito dell’incremento della produzione dei rifiuti speciali di circa il 7%, circa 70.000 tonnellate, non trattate negli impianti di termovalorizzazione: di qui, “l’ulteriore fabbisogno di trattamento per rifiuti speciali pari a 210.000 tonnellate”.

Massimo Iotti
Massimo Iotti

Soddisfatto Massimo Iotti (Pd) che punta l’attenzione sulla riduzione dei rifiuti e sui traguardi raggiunti a Parma per la raccolta differenziata, testimone di “una cultura ormai diffusa”: ma se Parma è riuscita a raggiungere questi risultati di eccellenza anche gli altri Comuni possono farlo. Se tutti si danno da fare per raggiungere gli obiettivi del Piano- ha aggiunto in sintesi il consigliere dem parmigiano- si può solidarizzare e darsi una mano.

Per quanto riguarda le discariche di riferimento regionale previste dal Piano, l’assessore ha segnalato che la discarica di Imola entro ottobre esaurirà la propria capacità residua, che è stato autorizzato l’ampliamento delle discariche di Medolla e Ravenna e che la discarica di Finale Emilia non è attualmente autorizzata a ricevere flussi.

I dati, a parere di Gazzolo, confermano la necessità di mettere in atto le azioni previste dal Piano, ma anche di ragionare con i Comuni per pianificare le azioni che consentano di raggiungere gli obiettivi 2020. Un dato citato più volte dall’assessore è quello dei rifiuti cosiddetti “ingombranti” che non diminuiscono e sui quali ci dovrà essere una  maggiore attenzione.

Su quest’ultimo tema è intervenuto Marco Pettazzoni (Ln) che ha chiesto chiarimenti sulla “fase sperimentale prevista a Ferrara” e se sia prevista anche in altre località. Al leghista l’assessore ha replicato che è prematura ogni valutazione, perché non sono ancora esplicati gli effetti del Piano e quindi proiezioni per i prossimi anni non risulterebbero attendibili. C’è comunque da aprire un focus sugli ingombranti per capire i motivi per cui non calano.

(Marco Sacchetti)

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