La Giunta regionale pretenda chiarezza sul futuro dell’ex Bredamenarini e solleciti l’attuazione del piano industriale così come previsto dagli accordi in essere, richiamando il Governo alle proprie responsabilità circa la tutela dell’azienda e dei relativi livelli occupazionali.
È quanto chiede la risoluzione approvata all’unanimità dall’Assemblea legislativa in vista dell’incontro convocato per il prossimo 19 aprile al ministero dello Sviluppo economico sulla vertenza che riguarda l’Industria italiana autobus, alla quale è stata ceduta, ormai due anni fa, la storica azienda produttrice di autobus che a Bologna impiega 174 dipendenti. Nell’atto di indirizzo presentato da
Igor Taruffi (Si -primo firmatario), Stefano Caliandro (Pd), Silvia Piccinini (M5s) e Silvia Prodi (Misto-Mdp) si impegna quindi la Giunta “a sollecitare il ministero affinché venga attuato il piano industriale per rilanciare Bologna come sito produttivo valorizzato e potenziato” e a richiamare il governo alla tutela dell’azienda e in particolare del sito bolognese e dei suoi lavoratori, “come promesso in fase di cessione delle quote”.
“Questo atto – ha chiarito Taruffi – riproduce un documento già approvato dal Consiglio comunale di Bologna e riporta l’attenzione sulla situazione di ulteriore difficoltà in cui si trova la ex Bredamenarinibus dopo una cessione che non ha dato i frutti annunciati. Nonostante gli impegni di rilancio che riguardavano in particolare il sito di Bologna- ha riferito- da mesi i lavoratori sono in cassa integrazione con prospettive non rassicuranti e l’ipotesi che addirittura la produzione possa essere stata spostata in Turchia. È evidente che il ministero va sollecitato non solo perché si mantengano gli impegni, ma si pretenda un piano industriale credibile. Appare incomprensibile– ha concluso Taruffi– che, nel momento in cui la Regione e le aziende di trasporto regionali hanno stanziato 160 milioni di euro per il rinnovo del parco mezzi, non ci siano ricadute sul territorio a livello produttivo e occupazionale”.
Per Silvia Piccinini (M5s) “i problemi dell’azienda risalgono alla scelta scellerata fatta dalla maggioranza di governo che di fatto ha portato alla delocalizzazione di parte delle produzioni e all’avviamento di procedure di licenziamento. Il ministero- ha ricordato- si era impegnato a garantire livelli occupazionali ma invece poi sono state avallate le decisioni del privato”. Con questo atto- ha detto- in vista dell’incontro a Roma, portiamo avanti l’attenzione sulla vicenda che coinvolge tanti lavoratori, per dare la sveglia al ministero che se ne era fatto garante”.
A sostegno alla risoluzione anche Daniele Marchetti (Lega nord) che ha annunciato voto favorevole: “Ben venga qualsiasi azione a tutela dei posti di lavoro e delle eccellenze del territorio”.
(Isabella Scandaletti)