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Lavoro Modena. Impianto biomasse Finale Emilia, Alleva (AltraER): dare garanzie ai lavoratori

Il consigliere chiede alla Giunta regionale dettagli sulla nuova gestione, oltre che garanzie di equa retribuzione per i dipendenti

Chiarire i dettagli della nuova gestione dell’impianto energetico a biomasse di Finale Emilia, nel modenese, passato da Enel Green Power al Fondo F2i Sgre, e dare garanzie occupazionali ai lavoratori. A chiedere un intervento della Giunta regionale, con un’interrogazione, è il consigliere regionale dell’Altra Emilia-Romagna Piergiovanni Alleva.

“Qualche mese fa- sottolinea il consigliere- in sede d’appalto del ramo d’opera della movimentazione della paglia sui nastri per il forno, Enel Green Power ha affidato il servizio a un contraente del comparto metalmeccanico, che ha applicato ai lavoratori che svolgevano l’incarico il contratto dei metalmeccanici. Il contratto, però, è stato interrotto in modo repentino per affidare il lavoro alla cooperativa che si occupa della pulizia delle ceneri del forno, la quale applica il contratto ‘multiservizi’, economicamente più svantaggioso per i lavoratori (circa 400 euro in meno mensili)”. L’azienda – evidenzia il capogruppo di AltraER – invitata al ripristino del contratto precedente, non ha fornito, però, alcun riscontro ai lavoratori e ai loro rappresentanti sindacali.

Da qui l’iniziativa di Alleva, che chiede all’esecutivo regionale “se sia al corrente della situazione e quali azioni intenda intraprendere affinché vengano chiariti i dettagli della nuova gestione dell’impianto e vengano date ai lavoratori garanzie occupazionali e di equo livello di retribuzione”.

(Margherita Giacchi)

 

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