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PESCA FERRARA. BRACCONAGGIO, RISOLUZIONE LEGA NORD CHIEDE NUOVE SANZIONI

Nel testo si impegna la Giunta anche a “vietare, in orario notturno, sia l’esercizio della pesca professionale, sia il trasporto di fauna ittica o di attrezzi utilizzati per la pesca professionale”

La concreta difficoltà di vigilare su oltre 4000 chilometri di corsi d’acqua da parte delle forze dell’ordine competenti e delle guardie volontarie attive sul territorio provinciale di Ferrara e il depauperamento delle popolazioni ittiche, provato dai campionamenti effettuati dall’Università di Ferrara, sono al centro di una risoluzione presentata da un consigliere della Lega nord, che punta il dito sulla “scarsa incisività della norma regionale di riferimento, la legge11/2012, che consente di sanzionare l’attività di bracconaggio ittico solo quando il trasgressore è colto in flagrante”. C’è quindi un problema, scrive il consigliere, che no “minaccia il settore della pesca sportiva e ricreativa in acque interne e l’indotto milionario che rappresenta” ma mette in pericolo anche “l’ambiente e la biodiversità acquatica poiché colpisce indistintamente tutte le specie con veleni e elettricità”.

Appare quindi necessario, si legge nel testo, “limitare l’esercizio della pesca professionale in orario notturno nei canali di bonifica, seguendo l’esempio delle Province di Rovigo e Parma” perchè nel concreto “di notte solo il pescatore illegale pratica la pesca di mestiere nei canali di bonifica”, e se la Provincia di Ferrara non si conformerà, “rimarrà l’unica dove la pesca di professione notturna è consentita, con tutti gli effetti negativi che ne potrebbero derivare, poiché non ci sono limiti al numero di pescatori, al numero di attrezzi o quantitativo di pescato prelevabile dai nostri corsi d’acqua”.

“Vietare semplicemente l’attività di salpare e calare gli attrezzi di pesca di professione in orario notturno è un provvedimento privo di efficacia perché impone di cogliere in flagrante il trasgressore”, perchè, sostiene il consigliere, “quasi impossibile per forze dell’ordine e volontari”: la risoluzione impegna allora la Giunta a prevedere la medesima sanzione stabilita per il bracconaggio ittico in acque interne e quindi ad aggiornare la normativa nel caso in cui “sul mezzo di trasporto siano rinvenuti attrezzi vietati o ad alta capacità di cattura, come elettrostorditori, reti di tipo tramaglio superiori alla lunghezza consentita di 25 metri”.

Nel testo si invita inoltre l’esecutivo regionale a vietare sia l’esercizio della pesca professionale in orario notturno, come le Province limitrofe, sia il “trasporto di fauna ittica o di attrezzi utilizzati per la pesca professionale in orario notturno, prevedendo un’apposita sanzione pecuniaria, con la previsione di effettuare il sequestro amministrativo del mezzo di trasporto, dell’attrezzatura e del pescato fino al pagamento della sanzione”.

(Tutti gli atti consiliari – dalle interrogazioni alle risoluzioni, ai progetti di legge – sono disponibili on line sul sito dell’Assemblea legislativa al link: http://www.assemblea.emr.it/attivita-legislativa)

 

 

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