Ambiente e territorio

RIFIUTI FORLÌ. BERTANI (M5S): “NO A PROGETTO DI AMPLIAMENTO DELL’INCENERITORE MENGOZZI”. ASSESSORE GAZZOLO: “NESSUN AMPLIAMENTO, SOLO NUOVE MODALITÀ DI GESTIONE”

L’esponente della Giunta risponde in Aula a una interrogazione del consigliere sul progetto di “Modifiche gestionali e potenziamento trattamento fumi dell’impianto di termovalorizzazione sito in via Zotti”

Andrea Bertani (M5s) ha presentato una interrogazione a risposta immediata in Aula sul progetto relativo alle modifiche gestionali e al potenziamento del trattamento fumi dell’impianto di termovalorizzazione in via Zotti, a Forlì, presentato il 24 gennaio 2014 dall’azienda Mengozzi Rifiuti Sanitari Spa.

Il consigliere segnala come nella zona industriale di Coriano, a circa 3 km dal centro storico di Forlì, siano attivi due inceneritori: uno gestito da Herambiente, in funzione dal 1976, e uno dalla Mengozzi Spa, entrato in funzione nel 1991 e con una nuova linea a regime dal 2009. Ora la società chiede modifiche gestionali in termini di variazione del carico orario dei rifiuti, con aumento dagli attuali 4.000 a 5.000 kg/ora. La Conferenza dei servizi convocata sull’argomento ha richiesto alla società varie integrazioni. Dopo un lungo iter, “al quale non sempre ha partecipato il Comune di Forlì, che pure ha inviato alcune considerazioni generiche contrarie all’approvazione del progetto”, sottolinea Bertani, il 24 febbraio scorso la Conferenza di servizi “avrebbe non solo convenuto su tutte le richieste dell’azienda Mengozzi, ma sarebbe arrivata ad accordare concessioni di coincenerimento di rifiuti speciali senza nemmeno delle richieste, in questo senso, da parte della stessa azienda”. Il consigliere rimprovera al Comune di aver manifestato “nulla di più di una presa di posizione di facciata”, e che contro il progetto di modifica e ampliamento è stata sottoscritta una petizione da oltre cinquemila cittadini. Chiede perciò alla Regione “di non limitarsi a una semplice presa d’atto degli esiti raggiunti dalla Conferenza di Servizi, e di approfondire l’istruttoria ascoltando la domanda di salute che viene da tanti cittadini”.

L’assessore all’Ambiente, Paola Gazzolo, rispondendo in Aula ha detto che la Giunta “ha ben nota la situazione di Forlì, tanto è vero che il 21 dicembre 2015 ha siglato un accordo con le amministrazioni territoriali ed Hera per consentire il solo trattamento di rifiuti urbani nell’impianto di Hera per massimo di 120.000 tonnellate, escludendo l’arrivo di rifiuti extraregionali anche in caso di emergenze conclamate”. L’esecutivo regionale “sta effettuando le proprie verifiche per giungere al provvedimento conclusivo di Valutazione d’impatto ambientale (Via)”. Rispetto alla domanda avanzata dalla società Mengozzi, “la potenzialità complessiva dell’impianto è rimasta invariata, si è concesso esclusivamente una maggiore flessibilità operativa del 20% a fronte di una significativa riduzione delle emissioni (fino al 40%), introducendo un sistema di controllo partecipato anche con l’Università, che potrà intervenire di anno in anno sull’autorizzazione sulla base dell’effettiva efficienza dell’impianto”. L’assessore ha infine affermato che il provvedimento di Via dovrà essere approvato dalla Giunta, “che può richiedere una riconvocazione della Conferenza dei servizi solo nel caso in cui possano essere lesi interessi pubblici non presi in considerazione in quella sede”.

In sede di replica, il consigliere M5s ha sottolineato come questa vicenda presenti “vistose incongruenze, ben visibili agli occhi dei cittadini”. In particolare, “il nuovo ruolo di Arpae appare ambiguo e foriero di conflitti di interesse, poiché l’Agenzia svolgendo l’attività istruttoria, rilascia le autorizzazioni ed effettua i controlli”. Del resto, “lo stesso Comune di Forlì, per motivare la sua tardiva e insufficiente presa di posizione, si è avvalso di uno studio commissionato al Dipartimento di Ingegneria civile dell’Università di Bologna”.

(rg)

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