Ambiente e territorio

RIFIUTI. RESPINTA LA RICHIESTA DI COMMISSIONE D’INCHIESTA AVANZATA DA GIBERTONI (M5S)

Nessuna sottovalutazione della vicenda, secondo il Pd, se ne può discutere in commissione Territorio

Con il voto contrario dei consiglieri Pd, l’astensione di Sel, Lega nord, Fi, Fdi-An e il voto a favore del M5stelle, l’Aula ha respinto la richiesta di istituire una commissione speciale d’inchiesta sul ciclo dei rifiuti e sulla sua gestione in Emilia-Romagna: è quanto chiedeva la consigliera Gibertoni (M5s), ai sensi dell’art. 40 dello Statuto e dell’art. 60 del Regolamento dell’Assemblea; composta da consiglieri regionali, la commissione non avrebbe avuto costi a carico della finanza pubblica.

La richiesta era motivata da quanto emerso da intercettazioni telefoniche e ambientali raccolte dal Corpo Forestale dello Stato, in un’indagine coordinata dalla DDA di Bologna; sarebbe emerso un traffico illegale di rifiuti, con false attestazioni e truffa aggravata ai danni dello Stato e della Regione. I fatti sarebbero avvenuti fra il 2013 e il 2015, coinvolgendo l’impianto modenese della società Akron SpA di Imola (BO), che dal luglio 2015 è stata assorbita da Herambiente SpA, del Gruppo Hera.

Giulia Gibertoni ha detto che dalle attività investigative si ricava che sarebbero state gestite illecitamente più di 125.000 tonnellate di rifiuti urbani e speciali. La truffa aggravata, aggiunge la consigliera, sarebbe a danno della Regione, poiché Akron avrebbe usufruito indebitamente dell’ecotassa in forma agevolata, con un conseguente omesso versamento di tributi alla Regione calcolato in 800.000 euro. In generale, sono i cittadini emiliano-romagnoli le prime vittime di una malagestione, indirizzata più verso la ricerca di profitti per gli azionisti che verso la salvaguardia dell’ambiente e la tutela degli utenti.

Condizione indispensabile per risolvere i possibili conflitti di interesse, secondo Gibertoni, è “la netta separazione fra i soggetti gestori della raccolta di rifiuti ed i gestori dello smaltimento, essendo evidente che un ostacolo alla riduzione dei rifiuti deriva dal margine economico a favore dei gestori dello smaltimento, che non desiderano certo vedersi ridurre le quantità da smaltire”. La commissione d’inchiesta sul ciclo dei rifiuti sarebbe, inoltre, motivata dal fatto che sorgono dubbi sulla certezza e validità dei dati quantitativi su cui si basa il Piano Regionale di Gestione dei Rifiuti, recentemente approvato.

Contro la richiesta di commissione d’inchiesta, è intervenuto Luca Sabattini (Pd). Il consigliere ha detto che “non c’è alcuna sottovalutazione di questa vicenda giudiziaria, al punto che la Giunta ha già nominato un legale di fiducia per accedere al fascicolo, in attesa della chiusura delle indagini e degli eventuali rinvii a giudizio”. Ma lo strumento della commissione d’inchiesta non può essere attivato per una serie di articoli usciti sui giornali. Inoltre, sulla gestione del ciclo dei rifiuti in questa regione, si è appena conclusa una lunga e approfondita discussione, prima in commissione e poi in Aula, che ha portato all’approvazione del nuovo Piano Regionale di Gestione dei Rifiuti, che prevede un severo monitoraggio e possibilità di correzioni fin dal 2017. Come già avvenuto per la gestione dei rifiuti nel ravennate, ci sono tutte le condizioni per approfondire la vicenda modenese che è oggetto di indagini. Ma il Pd non intende condividere il giudizio sommario sulla presunta malagestione dei rifiuti in Emilia-Romagna, che sta alla base della richiesta del Movimento 5 stelle.

(Rudi Ghedini)

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