Sanità e welfare

Sanità Bologna. Galli (Fi): “Sostenere il Centro il BeNe per le malattie neurologiche rare e neuro immuni”

Il consigliere azzurro chiede alla giunta di potenziare la struttura d’eccellenza, nonostante l’Ausl abbia realizzato un centro unificato per la Sclerosi Multipla e, affiancato e separato da questo, un programma per le malattie neurologiche rare.

Avviare il pieno riconoscimento del Centro il BeNe (Bellaria Neuroscienze) per le malattie neurologiche rare e neuro immuni per la presa in carico dei cittadini malati con mezzi, personale e spazi a esso specificamente dedicati nell’ambito dell’Ircss delle Neuroscienze di Bologna. Potenziare il team Sla, raddoppiandone tempi, spazi e personale, per far fronte al triplicarsi degli assistiti. Lo chiede in un’interrogazione Andrea Galli di Forza Italia, che invita la giunta a sostenere il centro Il BeNe, struttura sanitaria di eccellenza che si occupa persone affette da Sclerosi laterale amiotrofica, Sclerosi multipla, Amiloidosi, Miastenia, Atassia e Sarcoidosi. “Il Centro ha prodotto una ingente quantità di studi e materiale scientifico riguardante queste patologie e i cittadini assistiti si sono organizzati in numerose associazioni che hanno costituito la Fondazione il BeNe onlus, che sostiene il Centro con finanziamenti e donazioni. Tuttavia, l’Azienda Usl ha realizzato un centro unificato per la Sclerosi multipla e, affiancato e separato da questo, un programma per le malattie neurologiche rare”. Le associazioni- si legge nell’atto- in diverse sedi sarebbero state rassicurate sul mantenimento delle attività del Centro il BeNe, comprendendo la presa in carico delle persone colpite da Sclerosi multipla (all’interno del Pdta sclerosi multipla), lo sviluppo di Pdta specifici per Atassia e Miastenia, l’acquisizione di un ulteriore dirigente Neurologico esperto ed il raddoppio delle attività del Team Sla (per fare fronte al costante aumento del numero dei pazienti, triplicati dall’inizio dell’attività del team).

“Le modalità con il quale è stato realizzato il Pdta sclerosi multipla- sottolinea però il consigliere azzurro- sarebbero state piuttosto sbrigative e senza il coinvolgimento del Centro BeNe, che sarebbe stato escluso dalla possibilità di prendere in carico in modo compiuto i cittadini affetti da Sclerosi multipla, oltre che dall’accesso ed erogazione dei farmaci di seconda fascia per la sclerosi multipla, delle quale era titolare per tutta la Regione”. Inoltre il team Sla non avrebbe ricevuto alcun incremento numerico e nemmeno di spazi come promesso dall’Ausl davanti all’assessorato provinciale alla Sanità/Ctss Bologna. Per questo Galli chiede di “avviare il pieno riconoscimento del Centro il BeNe per le malattie neurologiche rare e neuro immuni per la presa in carico dei cittadini malati nell’ambito dell’Ircss delle Neuroscienze di Bologna” e di “provvedere all’assegnazione di un neurologo esperto in affiancamento e alle dipendenze del responsabile, e all’assegnazione di almeno tre medici specializzandi in neurologia, perché il patrimonio esperienziale clinico e scientifico venga conservato, perpetrato e sviluppato, costruendo una scuola”. Il consigliere Fi invita inoltre la giunta a “porre in essere la revisione del Pdta sclerosi multipla e comprendere con pienezza la possibilità per il cittadino di compiere in perfetta autonomia la scelta di essere preso in carico presso il Centro Il BeNe“; ad avviare “senza ulteriore dilatazione di tempi, la strutturazione dei Pdta Atassia e Miastenia, sulla base delle esperienze ultradecennali e vincenti sviluppate”; ad avviare “l’inserimento nel Pdta Atassia in modo organico del centro riabilitativo di Granarolo quale Spoke aziendale, come già convenuto, fruendo attraverso esso i cittadini colpiti da atassia ivi assistiti di prestazioni ex Lea”. Chiede poi di valutare il reintegro immediato del Centro Il Bene e del suo responsabile tra i prescrittori autonomi di farmaci di seconda linea per la Sclerosi Multipla e di “potenziare il team Sla, raddoppiandone i tempi, gli spazi ed il personale dedicato, per far fronte al triplicarsi degli assistiti, prevedendo almeno 6 posti letto dedicati per la presa in carico delle criticità di tutti i pazienti neuromuscolari, opportunamente presidiati da un team medico”.

(Giulia Paltrinieri)

Sanità e welfare