Sanità e welfare

Sanità Forlì-Cesena. Casa Benessere a Portico di Romagna, M5s: ripristinare posti letto per anziani

I consiglieri Andrea Bertani e Raffaella Sensoli chiedono alla giunta regionale di intervenire sull’Ausl della Romagna

Intervenire sull’Ausl della Romagna e sul Comune di Portico di Romagna (Forlì-Cesena) per ripristinare i tredici posti letto per anziani non autosufficienti cancellati dopo che la Casa del Benessere ha cambiato destinazione d’uso, passando da casa di riposo a “casa-albergo per anziani autosufficienti”. A portare un’interrogazione sul tavolo della giunta regionale sono i consiglieri del Movimento 5 Stelle Andrea Bertani e Raffaella Sensoli, che sottolineano come “questa trasformazione garantisca i posti di lavoro già esistenti, ma di fatto priva la popolazione residente di 13 posti letto per anziani non autosufficienti, destinando gli anziani bisognosi del luogo a risiedere in strutture lontane da casa e costringendo le loro famiglie a spostamenti disagevoli”.

Gli esponenti del M5s sottolineano come, secondo il primo cittadino, “la causa del mancato mantenimento dei 13 posti protetti finanziati dal sistema socio-sanitario regionale sia da attribuire al fatto che non si poteva ottenere l’accreditamento della struttura”. Ma “secondo il parere della Regione- aggiungono i consiglieri- ciò non è stato invece possibile perché l’amministrazione comunale non ha mai presentato domanda né dell’accreditamento provvisorio né di quello definitivo”.

Per questo, Bertani e Sensoli chiedono all’esecutivo regionale “se non ritengano opportuno sollecitare l’Ausl della Romagna affinché siano potenziati i servizi socio-sanitari per anziani, in particolare quelli per anziani non autosufficienti e/o meno abbienti, per garantire loro la cura nei luoghi di residenza, evitando spostamenti dalle zone montane, potenziando in particolare le strutture residenziali accreditate per anziani non autosufficienti che non possono essere accuditi con i servizi domiciliari, per le loro particolari esigenze di cura o per la mancanza di condizioni familiari, che permettano l’attivazione dei servizi domiciliari”. E, infine, “se non ritenga opportuno relazionarsi con il Comune di Portico Di Romagna e l’Ausl della Romagna, per vagliare soluzioni che permettano, anche tramite finanziamento da parte della Regione, nell’ambito delle politiche volte a valorizzare i Comuni montani, la riattivazione dei 13 posti protetti finanziati dal sistema socio-sanitario regionale, adeguando la struttura agli standard necessari all’accreditamento”.

(Margherita Giacchi)

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