Sanità e welfare

Sanità Modena. West Nile, Bargi (Ln): Spiegare il silenzio sulla vicenda dell’82enne morto

L’esponente del Carroccio interroga la giunta per sapere come mai “nella provincia di Modena non vengano emessi bollettini per aggiornare la situazione sanitaria, come avviene invece nelle altre province”

La morte di un 82enne modenese causata dal virus West Nile finisce al centro di un’interrogazione del consigliere regionale della Lega nord Stefano Bargi. Lo scorso 20 agosto, infatti, a Modena è deceduta una persona di 82 anni, la quale, nonostante l’età avanzata, presentava un quadro clinico eccellente. “La persona poi deceduta – spiega Bargi – avrebbe cominciato a manifestare i primi sintomi dell’infezione il 27 luglio, dopo cinque giorni sarebbe entrata in ospedale e dopo pochi giorni il referto del prelievo effettuato al Policlinico ed esaminato a Bologna avrebbe immediatamente diagnosticato il caso come West Nile”.

“Sull’episodio – dice l’esponente del Carroccio – sarebbero passati almeno 20 giorni ma nessuna autorità sanitaria provinciale o regionale si sarebbe pronunciata. Nonostante i diversi casi di puntura di West Nile registrati in provincia di Modena, da parte delle autorità sanitarie non vi sarebbe stata alcuna comunicazione ufficiale, come invece accade nelle altre province dove i bollettini sono anche giornalieri”.

Dunque il consigliere interroga la giunta per sapere “le ragioni del silenzio da parte dell’autorità sanitaria sul decesso dell’82enne modenese, se sia vera la notizia di un secondo paziente modenese in cui l’infezione da puntura di West Nile risulta classificata come concausa del suo recente decesso, per quale ragione nella provincia di Modena non vengano emessi bollettini per aggiornare la situazione sanitaria, così come avviene invece nelle altre province dell’Emilia Romagna, affinché i cittadini possano adottare le misure necessarie a cautelarsi dalla puntura di West Nile così come prescritto dalla stessa Regione e dall’Ausl modenese e – infine –  quali iniziative intenda intraprendere visto il protrarsi degli episodi e, in particolare, se non ritenga opportuno finanziare un piano straordinario di disinfestazione dalle zanzare legato al diffondersi del virus”.

(Margherita Giacchi)

 

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