Sanità e welfare

Sanità. West Nile, Facci (Misto-Mns): “già 25 casi, quali i piani di prevenzione e contrasto?”

Nell’interrogazione il consigliere chiede anche se sia già allo studio un piano per l’abbattimento di volatili e se non si ritenga sia necessaria la previsione di nuove forme di profilassi per l’uomo

Michele Facci (Misto-Mns)

Michele Facci, consigliere regionale del Gruppo Misto-Mns, interviene sul progressivo aumento della diffusione della febbre West Nile. Il consigliere, infatti, in un’interrogazione presentata in Regione, evidenzia come dallo scorso giugno a oggi in Emilia-Romagna ci siano stati 25 casi di infezione, di cui 12 nell’area metropolitana di Bologna. Tre sono invece i decessi nel giro di poco più di un mese a Ferrara. Inoltre, spiega il sovranista, “17 di questi casi avrebbero riguardato soggetti donatori di sangue”.

L’esponente del Movimento per la sovranità nazionale chiede quindi alla Giunta “quali siano le misure di prevenzione e di contrasto che l’amministrazione regionale intende adottare” e se è già allo studio “un piano straordinario di abbattimento dei volatili, ritenuti tra i principali portatori del virus, ovvero delle zanzare del genere Culex che ne costituiscono il vettore finale”.

Il sistema regionale di sorveglianza dell’Emilia-Romagna, riporta Facci nell’interrogazione, avrebbe confermato la sussistenza dei presupposti per una condizione endemica nei territori tra Rovigo e Ferrara, dovuta alla diffusa circolazione del virus mentre secondo il reparto di infettivologia dell’Azienda ospedaliera universitaria di Ferrara, la massiccia presenza di corvi e gazze lungo l’argine del Po dovrebbe suggerire l’introduzione di forti forme di contrasto al fenomeno, come nuove vaccinazioni per l’uomo, ed efficaci piani di controllo dei volatili.

Il consigliere regionale invita l’esecutivo a prendere posizione domandando se “non ritenga necessaria la previsione di nuove forme di profilassi per l’uomo, da condividere con i competenti dipartimenti sanitari e con l’Istituto superiore di sanità”.

(Andrea Perini)

 

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