Scuola giovani e cultura

Scuola Reggio. Delmonte (Ln) interroga la giunta sulla collocazione dell’istituto D’Arzo

Il prefabbricato scelto a Sant’Ilario al centro dell’interrogazione del consigliere, che chiede se non sia stato commesso un illecito utilizzo di terreni privati

L’Istituto superiore D’Arzo di Reggio Emilia e la sua collocazione sono al centro di un’interrogazione presentata alla giunta regionale da Gabriele Delmonte, consigliere della Lega Nord. L’istituto ha due sedi: quella di Montecchio (che ospita il liceo scientifico, tre indirizzi tecnici e uno professionale) e quello di Sant’Ilario, che ospita un indirizzo tecnico e uno professionale (Ipsia).

“Da un anno circa- spiega il consigliere- è stato sottoscritto un accordo tra la Provincia e il Comune per la realizzazione di una nuova sede per il D’Arzo di Sant’Ilario, ma ad oggi le aule sono situate all’interno di prefabbricati acquistati dalla Provincia di Reggio Emilia per un importo di 60mila euro”.

Non solo. “Dalle mappe catastali- aggiunge Delmonte- risulterebbe che il prefabbricato dell’Ipsia sia stato installato su un terreno in parte non suo, ma di ignari privati, senza alcun avviso o accordo preliminare, poggiando addirittura sui parcheggi di un condominio. Ma con un’ordinanza del 30 settembre scorso, il Comune di Sant’Ilario d’Enza ordina di riservare all’uso esclusivo del condominio i parcheggi posti sul lato ovest dello stabile per tutta la durata di installazione del prefabbricato a servizio della scuola e specifica che parte dell’area già destinata a parcheggio è di proprietà del condominio Forum e a seguito dell’installazione del prefabbricato non può non essere utilizzata essendo interclusa dal prefabbricato stesso“. Se tutto questo fosse vero, secondo Delmonte “la vicenda comprometterebbe l’immagine e il ruolo di Comune e Provincia”.

Per questo, il consigliere della Lega Nord interroga la giunta per sapere “se conferma che sia stata la Provincia ad acquistare e collocare il prefabbricato, se il Comune abbia dato via libera per l’utilizzo del terreno su cui poggia il prefabbricato, se concorda con il fatto che si sia manifestato nella zona un illecito utilizzo dei terreni di titolarità privata e se, infine, la sottrazione dei parcheggi per l’utilizzo del suolo da parte del prefabbricato comprometta i requisiti urbanistici della zona o dell’edificio pubblico adiacente”.

(Margherita Giacchi)

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