Governo locale e legalità

SICUREZZA BOLOGNA. SOTTOSEGRETARIO ROSSI A BIGNAMI (FI): DAL 2010, REGIONE HA EROGATO A COMUNE 233.800 EURO PER PROGETTI PREVENZIONE

Interrogazione in Aula del consigliere di Forza Italia: “Città tra le più pericolose, contraddittori i dati forniti”. La Giunta: “133.000 euro per sistema telecamere”

“La Regione Emilia-Romagna ha erogato negli anni al Comune di Bologna un totale di 233.000 euro per tre Accordi di programma che hanno previsto l’applicazione di un sistema di misure di prevenzione alla criminalità tra loro diversificate e integrate”.

A spiegarlo è il Sottosegretario alla Presidenza della Giunta, Andrea Rossi, rispondendo questa mattina in Aula a una interrogazione a risposta immediata di Galeazzo Bignami (Fi) nella quale si chiedeva conto di quanti contributi fossero stati messi a disposizione del Comune capoluogo regionale per “iniziative e progetti volti ad implementare politiche per la sicurezza nel territorio del capoluogo regionale”. Secondo il consigliere, infatti, “nella città di Bologna si stanno verificando con sempre maggior frequenza gravi episodi di violenza e di criminalità comune, tali da caratterizzarla in negativo come una delle città più pericolose del nord Italia e non solo”. 

Come specifica Rossi, le iniziative finanziate sono state “Aggregazioni giovanili: ritrovare la strada. Progetto di prevenzione della devianza”, che ha ricevuto, dal dicembre 2011 al dicembre 2013, 30.800 euro dalla Regione su una spesa complessiva di 44.000 euro; “Pilastro al centro”, con un impegno di spesa, dal dicembre 2013 a giugno 2016, di 70.000 euro a fronte di 100.000 euro totali; e “Prevenzione comunitaria e potenziamento del sistema di videoprotezione nel Comune di Bologna”, per cui la Regione ha stanziato 133.000 euro, il 70% del costo finale di 190.000 euro. Inoltre, conclude Rossi, rientrano tra gli investimenti per la sicurezza di Bologna anche i 21.112 euro spesi nel 2012 per “Fai la cosa giusta: progetto di educazione alla legalità e prevenzione della devianza giovanile”. 

Nel “prendere nota della risposta”, Bignami in sede di replica sottolinea come “ancora una volta i dati forniti in fase di risposta in Aula non corrispondono con quelli forniti dagli uffici in occasione di richieste di accesso agli atti”.

 (jf)

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