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TERME SALSOMAGGIORE. INTERROGAZIONE RAINIERI (LN): “ALBERGHI CEDUTI IN AFFITTO, VERIFICATA AFFIDABILITÁ FINANZIARIA E GESTIONALE CONTRAENTE?”

TERME SALSOMAGGIORE. INTERROGAZIONE RAINIERI (LN): “ALBERGHI CEDUTI IN AFFITTO, VERIFICATA AFFIDABILITÁ FINANZIARIA E GESTIONALE CONTRAENTE?”

Partendo dal dato di fatto che la Regione Emilia-Romagna è socia di Terme di Salsomaggiore e Tabiano Spa, insieme alla Provincia di Parma e al Comune di Salsomaggiore Terme, “e che questa società, che si occupa di servizi termali, verserebbe da anni in gravi difficoltà finanziarie”, Fabio Rainieri (Ln) ha rivolto una interrogazione alla Giunta per sapere “se sia stata verificata l’affidabilità finanziaria e gestionale del contraente affittuario del ramo alberghiero della società termale, se siano state presentate fideiussioni o altri tipi di garanzie finanziarie e se esista per la società affittuaria una certificazione antimafia”.

Nell’ambito del programma generale di salvataggio aziendale, infatti, “il ramo alberghiero di ‘Terme’, costituito dagli alberghi Porro e Valentini, sarebbe stato ceduto in affitto- segnala il consigliere- a una società di diritto inglese, con sede legale a Londra, con un contratto che sarebbe operativo dal 1 giugno 2015”.

“L’amministratrice unica della società affittuaria- aggiunge- sarebbe coniuge, collaboratrice e socia in affari” di un soggetto, “socio e amministratore di diverse società di servizi alberghieri, oggetto di procedure fallimentari, clamorosi casi di disservizi e presunte irregolarità contrattuali e sottoposto a procedimento penale per emissione di assegni a vuoto”.

Rainieri rileva che ”l’immobile dell’hotel Porro pare sia ancora gravato da ipoteche a favore di due diversi istituti bancari che in passato hanno concesso credito alla società termale ed è sede di alcune attività pratiche dell’Istituto alberghiero Magnaghi”, che “l’immobile dell’hotel Valentini è stato oggetto di un’operazione di lease back sempre finalizzata ad acquisire finanziamenti a debito per la società termale, per cui quest’ultima sarebbe impegnata a pagare ai concessionari un canone di 900.000 euro all’anno per 18 anni a partire dal 2009” e che “le due strutture alberghiere presentano strutture architettoniche, arredi e suppellettili di pregio”. 

Il consigliere chiede quindi “come si possa conciliare l’attività di gestione alberghiera ordinaria da parte della società affittuaria con le attività pratiche dell’Istituto alberghiero e con i gravami finanziari di cui sono oggetto gli immobili degli alberghi, se le strutture dei due alberghi siano conformi alle normative sulla sicurezza e sull’igiene e se siano stati redatti un inventario e un verbale di consegna degli oggetti di valore presenti all’interno dei due alberghi prima di avviare l’esecuzione del contratto di affitto di ramo d’azienda”.

(Tutti gli atti consiliari – interrogazioni, interpellanze, risoluzioni, progetti di legge – sono disponibili on line sul sito dell’Assemblea legislativa al link: http://www.assemblea.emr.it/attivita-legislativa)

(ac)

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