Ambiente e territorio

TERRITORIO RIMINI. FRANA A VERUCCHIO, SENSOLI (M5S) CHIEDE SE SIA STATO CONSIDERATO IL PROGETTO ALTERNATIVO A QUELLO DEL SERVIZIO TECNICO DI BACINO

Fra le richieste della consigliera, inserite in una interrogazione alla Giunta, anche quella di conoscere se sia possibile assicurare un intervento pubblico a favore della famiglia la cui abitazione è da demolire, in quanto non considerata agibile e per la quale non sarebbero possibili lavori di consolidamento

É trascorso più di un anno dagli eventi meteo che hanno contribuito al processo franoso di via Serra a Verucchio, nel riminese, in seguito al quale sono state evacuate diverse abitazioni ed è stata interrotta la percorribilità della strada.

Lo ricorda Raffaella Sensoli (M5s) in una interrogazione rivolta alla Giunta, dove segnala che la via, pur bloccata al traffico, “sarebbe tuttora percorsa da mezzi privati” e che “una delle abitazioni dovrebbe essere demolita, visto che non sarebbe possibile effettuare lavori di consolidamento. Al proprietario dell’immobile- spiega Sensoli- sarebbe stato consentito di costruire una nuova abitazione a proprie spese in un’altra frazione di Verucchio, mantenendo inalterata la cubatura”.

La strada, riferisce ancora la consigliera, “è stata comunque oggetto di lavori di consolidamento, realizzati sulla base di un progetto del Servizio tecnico di bacino della Romagna, ufficio periferico della Regione, che ha finanziato l’opera. Ma il suo consolidamento non comporta automaticamente l’annullamento del rischio di ulteriori movimenti franosi”. Al Comune di Verucchio, infatti, si legge nel testo, “sarebbe stato presentato anche un progetto alternativo, la cui relazione tecnica avrebbe evidenziato il rischio che il muro di contenimento previsto dal progetto del Servizio tecnico di bacino non sarebbe in grado di contenere la massicciata stradale, che, anche in seguito a infiltrazioni non controllabili, potrebbe determinare lo scivolamento verso il basso del cordolo del terreno costringendo a continui interventi di ripristino dei livelli”. Questo progetto alternativo, articolato in tre diversi interventi, spiega Sensoli , non dovrebbe avere costi superiori a quelli del progetto del Servizio tecnico di bacino e, dai dati emersi dal “monitoraggio del movimento gravitativo successivamente all’installazione di quattro strutture di drenaggio, si confermerebbe la validità della sua impostazione”. Il progetto e l’intervento regionale, sottolinea, “garantirebbero, infatti, la salvaguardia della strada, ma lascerebbero aperto il tema della pubblica incolumità, senza contare che potrebbero non avere efficacia sulle ragioni che provocano il movimento franoso, con il rischio che questo si ripresenti mettendo in discussione la validità dell’opera realizzata”.

Sensoli interroga quindi la Giunta per sapere se sia stato preso in esame il progetto alternativo in questione e se la realizzazione del progetto del Servizio tecnico di bacino garantisca l’annullamento dei movimenti gravitativi anche a valle del percorso stradale consolidato. La consigliera chiede inoltre se la strada abbia contribuito agli effetti del movimento franoso che hanno comportato l’evacuazione delle abitazioni coinvolte, se a favore della famiglia, la cui abitazione è stata considerata inagibile e da demolire, si possano attivare forme di contributo analoghe a quelle previste nelle aree coinvolte dal sisma del 2012 e, nel caso in cui la risposta fosse negativa, quali condizioni occorrano perché si possa assicurare un intervento pubblico.

(Tutti gli atti consiliari – dalle interrogazioni alle risoluzioni, ai progetti di legge – sono disponibili on line sul sito dell’Assemblea legislativa al link: http://www.assemblea.emr.it/attivita-legislativa)

(ac)

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