Infrastrutture e trasporti

Paruolo e altri quattro consiglieri Pd perplessi su distribuzione ad azionisti di avanzo Tper da 15 mln

Col consigliere anche Rontini, Zappaterra, Tarasconi e Molinari: Giunta approfondisca scelta prima di autorizzare ricerca prestito obbligazionario a sostegno investimenti

Giuseppe Paruolo (Pd)
Giuseppe Paruolo (Pd)
Marcella Zappaterra (Pd)

La gestione dell’azienda di trasporto pubblico Tper è argomento di un’interrogazione presentata Giuseppe Paruolo, Manuela Rontini, Marcella Zappaterra, Katia Tarasconi e Gian Luigi Molinari del Partito democratico.

I cinque consiglieri chiedono alla Giunta regionale “per quali motivi, su quali servizi e in quali aree geografiche di operatività si è generato nel 2016 il delta positivo che ha poi portato a costituire un avanzo, per l’azienda Tper, di oltre 15 milioni di euro”. Vogliono anche sapere “per quale ragione si è deciso di distribuire gli utili agli azionisti e non, per esempio, destinarli a

Manuela Rontini
Manuela Rontini e Lia Montalti (Pd)

investimenti, visto che si ipotizza il ricorso al mercato obbligazionario per reperire nuove risorse”. Sullo stesso argomento domandano quindi “quali investimenti si intendono sostenere, e per quale ammontare di massima, tramite l’ipotizzata emissione di questi prestiti obbligazionari”.

Gli esponenti del Pd vogliono anche capire “se l’emissione di obbligazioni implicherà conseguenze sulle forme di controllo esercitabili da parte degli enti soci e altri ulteriori effetti quali l’eliminazione del tetto attualmente in vigore per legge relativamente allo stipendio di amministratori e dirigenti”.

Tarasconi e Molinari
Katia Tarasconi e Gianluigi Molinari (Pd)

Paruolo e colleghi sollecitano pertanto la Regione Emilia-Romagna “ad approfondire con attenzione questi argomenti prima di dare il proprio avallo all’ingresso di Tper nel mercato obbligazionario”. Una società come Tper, concludono i consiglieri, “partecipata dalla Regione e altri enti locali, dovrebbe chiudere il bilancio in equilibrio fra i finanziamenti ricevuti e i servizi erogati: da questo punto di vista la presenza di un utile lordo, pur essendo ovviamente preferibile a quella di un disavanzo, evidenzia che nel 2016 oltre 15 milioni di euro potevano essere risparmiati dagli enti finanziatori”.

(Cristian Casali)

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