Infrastrutture e trasporti

TRASPORTI. RICOGNIZIONE SUL SISTEMA AEROPORTUALE IN VISTA DEL NUOVO PRIT

In commissione Territorio, la Giunta illustra i dati di fatto e i piani industriali degli scali di Bologna, Parma e Rimini

Richiesta nelle settimane scorse dal Movimento 5 stelle, si è svolta in sede di commissione Territorio, Ambiente e Mobilità, presieduta da Manuela Rontini, un’informativa sulla situazione degli aeroporti emiliano-romagnoli, con l’intervento dell’assessore ai Trasporti, Raffaele Donini, e dei tecnici dell’assessorato.

L’assessore ha voluto inserire questa ricognizione all’interno del percorso che porterà al nuovo Piano Regionale Integrato dei Trasporti (PRIT), con la prospettiva del 2025: la Giunta approverà il documento preliminare nelle prossime settimane. Nei mesi scorsi, la Giunta si è rivolta alle società di gestione dei singoli scali aeroportuali, raccogliendo i rispettivi dati e i piani industriali del Guglielmo Marconi di Bologna, del Federico Fellini di Rimini, del Giuseppe Verdi di Parma e del Luigi Ridolfi di Forlì. Da quest’ultimo, attualmente chiuso al traffico commerciale, non sono pervenuti documenti. Secondo Donini, l’interesse della Regione è che si sviluppi un sistema aeroportuale specializzato e almeno in parte integrato. Fra i 38 aeroporti definiti “di interesse nazionale”, ci sono quelli di Bologna, Parma e Rimini; “di particolare rilevanza strategica”, quello di Bologna.

Settimo aeroporto italiano come numero di passeggeri, quello di Bologna risulta in crescita da otto anni (+4% nel 2015 sul 2014), e ha programmato investimenti per oltre 200 milioni di euro entro il 2025. Attualmente vi lavorano 422 addetti. Entro il 2030, l’obiettivo della società di gestione, quotata in Borsa, è arrivare a 10 milioni di passeggeri: si punta ad aumentare le tratte verso Est e le frequenze dei voli già in essere. Nel 2015 si è registrata una movimentazione di merci pari a circa 41.000 tonnellate (quinto aeroporto in Italia), ma si tratta di merci di elevatissimo valore, essendo largamente collocate nei settori biomedicale e motoristico. Fra i numerosi progetti di sviluppo, l’assessore regionale ha citato il cantiere del People Mover, per collegare l’aeroporto alla stazione ferroviaria ad alta velocità, il nuovo piazzale soste, l’ampliamento del terminale e il piano di decarbonizzazione, che prevede anche 80 ettari di fascia boscata, per limitare al minimo le emissioni di anidride carbonica.

L’aeroporto di Parma ha chiuso il bilancio 2014 in deficit. Nel 2015 ha visto 187.000 passeggeri e vi lavorano 24 addetti. Con investimenti di circa 44 milioni di euro entro il 2020, la società di gestione si propone di arrivare a 600.000 passeggeri e sviluppare largamente il traffico merci. L’allungamento della pista dagli attuali 2124 a 2960 metri (entro il 2018) dovrebbe offrire nuove prospettive, valorizzando questo aeroporto e la sua vicinanza a importanti centri logistici.

Quello di Rimini, infine, è uno scalo ancorato al mercato del turismo. Vi lavorano 30 addetti. È stato chiuso al traffico commerciale dal primo novembre 2014 al 31 marzo 2015, e ciò nonostante nel 2015 sono stati conteggiati 475.000 passeggeri; la società di gestione è impegnata a sviluppare le rotte verso l’Europa dell’Est, la Russia, Israele, e punta ai due milioni di passeggeri nel 2020.

Quanto all’aeroporto Ridolfi di Forlì, la Giunta auspica che entro l’estate la società di gestione produca un nuovo piano industriale, e comunque si pervenga a qualche certezza. Desta preoccupazione la sorte dei circa 30 addetti, che hanno ormai esaurito gli ammortizzatori sociali e che la Regione si è impegnata a ricollocare.

I consiglieri si sono limitati a porgere alcune domande specifiche, per cui l’assessore si è impegnato a fornire risposte al più presto. In particolare, Daniele Marchetti (Lega nord) ha chiesto se la Regione investa direttamente sullo sviluppo dello scalo di Parma. Gian Luca Sassi e Silvia Piccinini (M5s) hanno chiesto riscontri sui piani di bonifica acustica dei singoli scali, sulle prospettive di sviluppo del personale e su come viene affrontata la questione della sicurezza al “Marconi”, dopo le recenti notizie.

(Rudi Ghedini)

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