Parità, diritti e partecipazione

CARCERE BOLOGNA. TERMINA “DIRITTI, DOVERI, SOLIDARIETÀ”, IL CONFRONTO ITALIA-ISLAM ATTRAVERSO LE COSTITUZIONI

Si chiude la seconda edizione del corso organizzato alla Dozza dalla Garante dei detenuti e dal Cpia di Bologna

Una nuova esperienza di dialogo tra Costituzioni e culture, una nuova consapevolezza per le sfide della laicità e della convivenza nel carcere di Bologna: si è conclusa la seconda edizione del corso “Diritti, Doveri, Solidarietà”, organizzato dal Garante dei detenuti della Regione Emilia-Romagna e dal Centro per l’istruzione adulti metropolitano (Cpia), dedicato ai detenuti stranieri e italiani che frequentano gli studi in scienze sociali. Anche in questo secondo ciclo si è voluto promuovere, a partire dal confronto tra la Costituzione italiana e quelle dei Paesi della Primavera araba, la conoscenza e il confronto tra i rispettivi patrimoni religiosi e culturali, nel segno del rispetto dei diritti umani e della pacifica convivenza. 

I temi in discussione hanno riguardato, in particolare, i diritti fondamentali della persona, eguaglianza e solidarietà, la salute, il lavoro, giusto processo-pena-rieducazione, la libertà religiosa, leggi degli uomini e leggi di Dio, uomo-donna-famiglia. La regia degli incontri è stata affidata a Ignazio de Francesco, membro della comunità di Monte Sole, ideatore e coordinatore del corso, che si è avvalso di Yassine Lafram, coordinatore della comunità islamica bolognese, in qualità di mediatore culturale. Ai singoli incontri sono intervenuti docenti universitari, operatori professionali e figure religiose, oltre alle docenti interne del Cpia.

Negli interventi della Garante Desi Bruno e dei membri dell’Ufficio Antonio Ianniello e Davide Bertaccini, che hanno seguito tutti gli incontri, si è sottolineata “la necessità di riconoscere i valori universali dell’uomo richiamati nella Dichiarazione del 1948 e presenti nella Costituzione italiana, come strumento ineludibile per migliorare il dialogo e la coesistenza tra le persone e i gruppi”, partendo, ribadisce la figura di garanzia dell’Assemblea legislativa, “dal rispetto dell’altro, dal ripudio delle discriminazioni, nella consapevolezza che il tema delle opportunità e delle responsabilità dentro il carcere si mostra, rispetto alla vita in libertà, in termini più complessi”.

I frequentanti di questa seconda edizione hanno partecipato a laboratori di scrittura in cui, con l’aiuto delle docenti interne, hanno potuto proseguire l’esperienza degli studenti del precedente ciclo, nell’elaborazione di una “Costituzione di Diritti, Doveri, Solidarietà”. Le diverse proposte avanzate dai partecipanti sono state discusse e votate durante gli ultimi due incontri, per confluire in un sintetico documento composto di una parte sui “diritti” e una sui “doveri”, che sarà sottoposto alle autorità che hanno promosso il corso, oltre che alla cittadinanza per sensibilizzarla rispetto alle questioni aperte sull’universo penitenziario.

(Cristian Casali)

 

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