COMUNICATO
Parità, diritti e partecipazione

Carcere Modena. Garante visita la casa circondariale, è la quinta volta

Nella visita Cavalieri è stato accompagnato dal provveditore regionale dell’Amministrazione penitenziaria, Gloria Manzelli, dalla direttrice del carcere, Anna Albano, e dal dirigente della Polizia penitenziaria e comandante della struttura, Mauro Pellegrino

Il Garante regionale dei detenuti, Roberto Cavalieri, ha visitato, nella giornata di ieri, la sezione femminile della casa circondariale Sant’Anna di Modena, accompagnato dal provveditore regionale dell’Amministrazione penitenziaria, Gloria Manzelli, dalla direttrice del carcere, Anna Albano, e dal dirigente della Polizia penitenziaria e comandante della struttura, Mauro Pellegrino.

È la quinta volta che il Garante Cavalieri incontra i detenuti e le detenute della struttura modenese (la terza volta nel femminile), in questi mesi ha già raccolto trenta segnalazioni di reclusi del Sant’Anna (di cui quattordici da donne).

La visita è collegata anche ai contenuti, riferiti a una lettera di denuncia (anonima) poi ripresa dalla Gazzetta di Modena.

Nel colloquio con la direttrice della struttura è emerso che sono in programma lavori nella sezione femminile per la trasformazione in ‘sezione aperta’, incrementando così le ore di uscita dalle camere. Inoltre, grazie ai precedenti confronti tra i due, è stato programmato l’ampliamento delle ore di socialità in sezione, con la possibilità per le detenute di pranzare insieme in piccoli gruppi nelle camere di pernottamento. Cavalieri rileva però che permangono problemi collegati ai tempi di risposta della magistratura di sorveglianza, ai trasferimenti e anche rispetto alla scarsità di attività socio-occupazionali.

Relativamente alle denunce pubblicate dalla Gazzetta, il garante le ritiene “senza fondamento”, in particolare “per quello che riguarda igiene, violenza nella sezione e inadeguatezza degli spazi comuni”. Per quello che concerne le docce e i bagni nelle celle, aggiunge, “era già intervenuta la direttrice rilevando limiti architettonici nella struttura, perché ormai datata (realizzata prima del 2000, e quindi rispondente alle esigenze di quel periodo)”. È attivo, rimarca, “l’accesso all’acqua calda tramite docce comuni”. Infine, rileva che nella struttura “esiste una programmazione settimanale che prevede il coinvolgimento del volontariato: una compagnia teatrale, società sportive e attività curate da un tecnico della locale Ausl”.

 

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