COMUNICATO
Assemblea

Emergenza coronavirus. Barcaiuolo (Fdi): negozio etnico a Modena viola ordinanze anticontagio

Secondo il consigliere l’attività commerciale, sita via Gramsci, creerebbe da anni problemi ai residenti: “Vergognoso che sia ancora aperto”

Assembramenti di persone, in violazione delle ordinanze anti-coronavirus, e attività commerciale nonostante la sospensione della licenza a seguito di un blitz della polizia. Nel mirino di Michele Barcaiuolo (Fdi) due negozi etnici di viale Gramsci a Modena, che, secondo il consigliere, andrebbero chiusi definitivamente visto che da tempo creerebbero problemi a cittadini e residenti. Sono ormai anni che i due negozi sono ricettacolo di risse, litigi, disturbo della pubblica quiete e atti di inciviltà da parte dei frequentatori dei locali, alcuni per altro pregiudicati”, spiega l’esponente di Fdi. “Nei giorni scorsi, sono stati proprio i residenti a segnalare la violazione costante da parte dell’attività commerciale delle restrizioni introdotte dal governo in materia di assembramenti e distanze minime, dal momento che erano presenti circa sei persone all’interno e dieci all’esterno del negozio.” Dieci giorni fa un blitz della polizia municipale avrebbe avviato la procedura di sospensione della licenza al negozio, ma il Comitato di controllo di vicinato della zona avrebbe presentato un esposto per segnalare come la situazione non sia di fatto mutata. “Nulla è cambiato- continua Barcaiuolo- e permane nei residenti un senso di insicurezza ma soprattutto di preoccupazione per le norme anticontagio totalmente disattese.” Per questo il consigliere chiede alla Giunta se non ritenga “l’apertura del negozio vergognosa nei confronti di chi, anche rimettendoci, da settimane sta rispettando le norme varate dal governo per aiutare l’Italia a uscire il prima possibile dall’emergenza” e se non giudichi “inopportuno che il Comune di Modena per anni abbia fatto finta di non vedere il problema, non prendendo alcun provvedimento adeguato”. Inoltre, sollecita la Regione “ad attivarsi con il Prefetto di Modena per sbloccare la situazione e far sospendere l’attività del negozio etnico, per il bene e la salute di tutti” e a “chiuderlo definitivamente visto il protrarsi delle violazioni”. “

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