COMUNICATO
Scuola giovani e cultura

GIOVANI. SERVIZIO CIVILE, RAGAZZE 2 PARTECIPANTI SU 3. VIA LIBERA A PIANO TRIENNALE, GUALMINI IN COMMISSIONE: ‘RISPONDE A ESIGENZE TRASPARENZA, PROMUOVE CITTADINANZA ATTIVA E FACILITA GESTIONE ALBI’

In commissione Politiche sociali sì di Pd e Sel, astensione di Ln, M5s, Fi e Fdi-An. Nel 2015 attivati 178 posti a fronte di 75 enti disponibili e 881 richieste

Primo sì per il Documento di programmazione triennale 2016-2018 del servizio civile: la proposta, di iniziativa della Giunta, è stata infatti approvata oggi pomeriggio dalla commissione Politiche per la salute e politiche sociali, presieduta da Paolo Zoffoli.

Il testo ha ricevuto il parere favorevole di Pd e Sel, mentre hanno scelto l’astensione Ln, M5s, Fi e Fdi-An.

Come ha spiegato l’assessore alle Politiche per il welfare, Elisabetta Gualmini, “il piano risponde a tre diverse esigenze: la prima è la trasparenza, perché è importante rendicontare ciò che si è fatto e ciò che si intende fare quando si tratta di enti pubblici. Dal punto di vista politico e valoriale- ha proseguito la vicepresidente della Regione- la programmazione continua a promuovere la cultura della cittadinanza attiva, la partecipazione alla vita della comunità e al benessere collettivo. Infine, il Piano permette di gestire al meglio gli albi degli enti accreditati, anche per il Servizio civile nazionale”.

Alan Fabbri (Ln) è intervenuto chiedendo di “introdurre criteri più puntuali per l’area del cratere del sisma, come era stato fatto nel 2012: la fine della ricostruzione è ancora lontana, ed è giusto che i ragazzi delle aree colpite abbiano dei punteggi privilegiati”.

Secondo Ottavia Soncini (Pd),“la programmazione è ricca di valore, in particolare l’attenzione alla trasparenza. Sarebbe da valorizzare il tema della tutela dell’ambiente e- ha sottolineato la consigliera- bisognerebbe garantire risposte ad hoc per i ragazzi diversamente abili, ce ne sono tanti che dimostrano interesse ma non trovano poi risposte positive”.

Daniele Marchetti (Ln), ribadendo l’importanza di finanziare il servizio civile “perché c’è una perdita di valori soprattutto nelle nuove generazioni”, ha chiesto “cosa ha impedito la redazione fino ad ora di questo piano, visto che la legge lo prevede per obbligo dal 2003”.

Tommaso Foti (Fdi-An) ha prima voluto criticare “le forzature nel testo in favore dell’obiezione civile, che hanno molto del politichese e poco del legislativo: quando è venuta meno la leva obbligatoria sono venute meno anche le domande per servizio civile, e si capisce quale delle due scelte avesse un approccio utilitaristico”.

Giuseppe Boschini (Pd) ha chiesto in particolare di incentivare “l’integrazione tra progetti, perchè è importante avere un sistema e che sia ben visibile; il sistema di co-finanziamento, per fare sì che le risorse pubbliche facciano da volano sul territorio; e la trasparenza, con particolare attenzione sulle procedure di selezione, viste le tante domande inevase”.

Giuseppe Paruolo (Pd), dopo aver invitato a superare la contrapposizione tra servizio militare e obiezione di coscienza, ha invitato a “verificare con attenzione i programmi e la loro attuazione, il Servizio civile non deve essere né un parcheggio né un finanziamento per chi non sa cosa fare, non è un lavoro temporaneo ma una esperienza formativa”.

Infine, Gian Luca Sassi (M5s) ha proposto all’assessorato di “arrivare ad un quadro organico di testi normativi che i cittadini possano comprendere con più chiarezza e che aiuti a creare sinergie con iniziative dedicate, ad esempio, alla partecipazione o alla cittadinanza attiva”. 

Nel 2015, riferisce Gualmini, erano 75 gli enti iscritti all’Albo regionale, a fronte dei 37 del 2006: le richieste sono state in totale 881, per 178 posti avviati e una percentuale di risposta intorno al 20%. Dal 2004 ad oggi sono stati, ha rivendicato l’assessore, 1.356 i ragazzi che hanno svolto il servizio: negli ultimi 3-4 anni le ragazze sono state prevalenti, con percentuali vicine anche al 66%.
Tra i settori sono assolutamente prioritari l’assistenza sociale (54% dei posti) e la promozione culturale, mentre non ricevono richieste ambiti come l’ambiente (1,7%) o la protezione civile (meno dell’1%).

La programmazione ha sempre ricevuto 500.000 euro all’anno, ha ricordato Gualmini, fino allo scorso anno, quando è stato deciso di aumentare la cifra a 600.000 euro, un valore confermato in maniera strutturale in questa programmazione: stanziamenti, ha ammesso l’assessore, “comunque sempre molto al di sotto delle richieste”.

(jf)

Scuola giovani e cultura