COMUNICATO
Sanità e welfare

Minori. Parlano le associazioni delle famiglie affidatarie “Dammi la mano” e “Famiglie per l’accoglienza”: “Disagio in aumento, intervenire prima possibile”

“Il sistema affidi va implementato, sono tante le famiglie ad avere bisogno di un aiuto, anche solo per poche ore al giorno. Servono anche più assistenti sociali”

Proseguono i lavori della Commissione speciale d’inchiesta sul sistema di tutela dei minori in Emilia-Romagna, presieduta da Giuseppe Boschini. In audizione Laura Roncagli e Davide Castagnoli dell’associazione Dammi la mano e Paolo Baldisserri e Maria Grazia Caria dell’associazione Famiglie per l’accoglienza. Due associazioni di famiglie che svolgono attività di accoglienza di minori.

I quattro relatori hanno risposto alle domande di Paolo Calvano (Pd) che, nel rilevare come “l’affidamento funziona quando si conclude con il rientro del bambino nella famiglia d’origine”, ha richiesto di spiegare il compito delle famiglie affidatarie nel sistema di welfare regionale. Andrea Bertani (Cinquestelle) ha invece sollecitato un focus sull’attività, rispetto alle famiglie che accolgono bambini, dei servizi sociali.

Il sistema affidi, ha spiegato Roncagli (Dammi la mano), “va implementato, sono tante le famiglie ad avere bisogno di un aiuto (anche solo per poche ore al giorno), servono anche più assistenti sociali”. Quello delle famiglie in difficoltà, ha aggiunto, “è una problematica sociale in aumento, è necessario intervenire il prima possibile, quando la situazione è più facilmente recuperabile”. L’obiettivo, ha concluso Roncagli, “è aiutare il bambino a restare in famiglia, supportando i genitori. L’allontanamento, se possibile, va scongiurato e se non si conclude con il rientro viene meno la funzione sociale dello stesso affido”. Anche Castagnoli ha ribadito che “l’affido non va confuso con l’adozione, la famiglia affidataria ha il compito di aiutare il bambino e tutelarlo, aiutando lui e conseguentemente la famiglia di origine a riprendere nel minor tempo possibile un percorso che si è interrotto”.

Baldisserri (Famiglie per l’accoglienza) ha spiegato che tra gli obiettivi c’è anche quello di “fare crescere l’autostima del bambino”. Ha poi rilevato che “occorrerebbero ulteriori strumenti a sostegno delle famiglie affidatarie, spesso abbandonate a se stesse”. Caria ha invece riferito dell’utilità “di collaborare con la famiglia d’origine del minore”.

Fabio Callori (Fdi) ha invece interpellato le associazioni sulle vicende di Bibbiano.

Bibbiano, ha risposto Roncagli, “è una anomalia, siamo semplicemente sconvolti”. Anche per Castagnoli “da quello che si è letto sui giornali sembrerebbe che a Bibbiano portassero via i bambini quasi in automatico”.

Al termine della seduta Paolo Zoffoli (Pd), cui ha fatto eco il collega Calvano, ha voluto ribadire l’importanza del ruolo rivestito nel sistema sociale regionale dalle famiglie affidatarie, rilevando che questo istituto interviene sia a sostegno del minore che della sua famiglia, con la finalità del reintegro completo. Durante l’audizione, tutti e quattro i rappresentanti delle famiglie che svolgono attività di accoglienza sui minori hanno portato innumerevoli esempi di affido, nei quali i minori e le famiglie di origine hanno potuto ritrovarsi e riprendere percorsi temporaneamente interrotti, che spesso hanno rappresentato punti importanti di crescita e di riscatto sia per gli adulti che per i minori coinvolti.

(Cristian Casali)

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