“Quale giudizio fornisce la Giunta regionale in merito al vergognoso episodio con protagonisti i collettivi Hobo e Cua, che hanno impedito lo svolgimento del convegno ‘Guerra in Siria tra geopolitica e diritto internazionale’ organizzato dall’associazione studentesca Azione universitaria di Bologna”. A chiederlo, in un’interrogazione all’esecutivo regionale, è Galeazzo Bignami di Forza Italia.
L’incontro, collegato al progetto “Global Mindset”, si sarebbe dovuto svolgere, si legge nell’atto, il 9 ottobre scorso a Bologna negli spazi di palazzo Malvezzi.
Azione universitaria, spiega il consigliere, “dal 2006 risulta regolarmente iscritta all’albo delle associazioni studentesche dell’Università di Bologna” e già a dicembre 2016, come richiesto, “aveva presentato all’Alma mater studiorum relazione dettagliata degli incontri e delle attività che avrebbe svolto nel corso del 2017”. Invece, i collettivi Hobo e Cua, “associazioni che non risultano riconosciute dall’Università di Bologna”, evidenzia il politico, “sono già stati protagonisti di numerosi episodi di tensione all’interno dell’ateneo”, come “l’occupazione abusiva della biblioteca del Dipartimento di lettere e beni culturali”.
Sarebbe opportuno, sottolinea il capogruppo di Forza Italia, “che l’Azienda regionale per il diritto agli studi superiori dell’Emilia-Romagna (Ergo) e il ministero degli Interni prevedessero azioni per tutelare il libero svolgimento delle attività di promozione culturale e di informazione per gli studenti da parte delle associazioni regolarmente iscritte all’albo delle associazioni studentesche”. È quindi necessario, prosegue, “inserire provvedimenti normativi che consentano automaticamente alle forze dell’ordine di poter intervenire con celerità quando si verificano occupazioni di spazi e luoghi pubblici deputati allo svolgimento delle attività universitarie”.
Bignami chiede anche alla Giunta “come giudichi l’intervento della dirigenza della Scuola di Giurisprudenza che ha accusato Azione universitaria di comportamenti scorretti, quando è ampiamente dimostrabile dagli atti pubblici presenti sui portali web dell’Alma mater che la conferenza era stata annunciata con ben dieci mesi d’anticipo”.
(Cristian Casali)