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Sanità. Gibertoni (Misto): recuperare attività di controllo e visite sospese nelle Asl

La consigliera sprona la Giunta ad avviare “progetti pilota territoriali e soluzioni tecniche di telemedicina e teleassistenza per pazienti domestici sia per patologie legate a Covid che per altre malattie”

Garantire tutti i servizi sanitari che nella fase 1 sono stati sospesi o limitati, come gli interventi non urgenti e le visite”. E’ la richiesta di Giulia Gibertoni (Misto) nella risoluzione indirizzata alla Giunta in cui sottolinea come “durante la fase 1 e tutt’ora, i malati cronici non Covid-19, fra cui quelli che soffrono di scompenso cardiaco, diabete, etc., non hanno potuto accedere alle strutture ospedaliere e ambulatoriali per via dell’emergenza”. Secondo la consigliera, la Regione dovrebbe “potenziare il sistema sanitario pubblico regionale con nuovi strumenti e personale senza ulteriori sospensioni per recuperare le attività sospese” e destinare “ulteriori risorse economiche a sostegno del personale sanitario e in generale dei lavoratori del comparto sanità per compensare sia l’attività svolta che quella di smaltimento delle liste di attesa”. Inoltre, – continua la consigliera – “le attività programmabili, sia ambulatoriali che chirurgiche, dovrebbero essere distribuite in una fascia oraria più estesa con possibilità di proseguimento in tutti i giorni, anche festivi, della settimana, riconoscendo agli operatori sanitari maggiori compensi e premialità”.  La capogruppo, poi, suggerisce la possibilità di attivare, da parte delle Asl, “televisite e teleconsulti per consentire, anche ai malati cronici non Covid-19, di accedere alla strutture ospedaliere” e sprona la Giunta ad avviare “progetti pilota territoriali e soluzioni tecniche di telemedicina e teleassistenza per pazienti domestici sia per patologie legate a Covid che per altre malattie”. Secondo Giulia Gibertoni sarebbe anche utile “introdurre la figura professionale del medico geriatra, a carico delle Asl, nelle strutture socio-assistenziali (come Rsa e Cra) prendendo direttamente in carico gli ospiti non autosufficienti delle strutture di un dato territorio”.  Infine, la consigliera chiede alla Regione di “costituire, insieme alle organizzazioni maggiormente rappresentative dei lavoratori interessati, Unità speciali regionali, così come previsto dal Decreto Legge sull’emergenza sanitaria, dedicate all’assistenza delle persone con disabilità, per favorire il costante flusso di informazioni e il confronto continuo, premessa necessaria per l’assunzione di decisioni efficaci e di impatto positivo per la tutela della salute delle persone con disabilità e delle loro comunità sociali di appartenenza”. “

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