Sanità e welfare

Rsa ‘Colle Carducci’ di Longiano (Cesena), Bertani-Sensoli M5s contro il tipo di contratto che “non tutela i lavoratori”

I pentastellati, in un’interrogazione, puntano il dito contro l’applicazione del Ccnl Anaste, che non riconosce la figura dell’operatore socio-sanitario, figura cardine nella Rsa

Raffaella Sensoli
Raffaella Sensoli e Andrea Bertani (M5s)

L’applicazione del contratto collettivo nazionale di lavoro (Ccnl) Anaste al personale della residenza sanitaria assistenziale (Rsa) per anziani “Colle Carducci” di Longiano, nel cesenate, e più in generale nelle Rsa dell’Emilia-Romagna, è al centro di un’interrogazione presentata in regione da Andrea Bertani, primo firmatario, e Raffaella Sensoli (M5s).

Il Ccnl Anaste – scrivono i consiglieri – non potrebbe essere applicato alle Rsa, in quanto in tale contratto non viene riconosciuta la figura dell’operatore socio-sanitario (Oss), figura cardine all’interno delle residenze sanitarie assistenziali. Nel caso specifico della Rsa “Colle Carducci” – evidenziano i pentastellati – nonostante le rimostranze del personale e dei sindacati né l’Ausl della Romagna né il Comune di Longiano, che ha una convenzione per 10 posti riservati ai propri cittadini in regime di assistenza gratuita o in forma agevolata, si sono attivati per tutelare i diritti dei lavoratori. Tutto questo – sostengono i 5 stelle – in violazione dei criteri fissati dalla Regione e dall’Ausl della Romagna per l’accreditamento della struttura.

Da qui l’iniziativa di Andrea Bertani e Raffaella Sensoli, che chiedono alla Giunta regionale “se non ritenga opportuno intervenire con urgenza per diffidare la Rsa ‘Colle Carducci’ ad applicare le tutele e le garanzie per i lavoratori idonee a garantire una qualità della prestazione professionale in linea con gli standard previsti per l’accreditamento, pena la revoca dello stesso”. Inoltre, domandano all’esecutivo regionale “se non ritenga opportuno intervenire con criteri più rigorosi in merito all’accreditamento delle Rsa, inserendo indicatori più stringenti a garanzia della qualità della prestazione lavorativa, e adottare misure finalizzate a potenziare i servizi domiciliari, a supporto delle famiglie che scelgono di accudire a domicilio i familiari anziani non autosufficiente”.

(Luca Govoni)

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