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2 agosto 1980. “Bologna non dimentica”: lo striscione in Regione. Il film sulla strage questa sera su Rai3

“Bologna non dimentica”. È la scritta che campeggia sul grande striscione esposto oggi su una delle Torri della Regione Emilia-Romagna in viale Aldo Moro a Bologna. La sera del 2 agosto poi, su Rai 3 alle ore 22.55, andrà in onda “Quel dolore non è immobile”, il film di Giulia Giapponesi

“Bologna non dimentica”. È la scritta che campeggia da oggi sul grande striscione esposto, oltre che a Palazzo d’Accursio,  anche su una delle Torri della Regione Emilia-Romagna a Bologna. L’iniziativa è realizzata dall’Associazione dei familiari con Cantiere Bologna in collaborazione con l’Assemblea legislativa della Regione Emilia-Romagna. Gli striscioni rientrano all’interno delle attività organizzate da Cantiere Bologna dal 2020 per coltivare la cultura della memoria.

Sempre in occasione dell’anniversario della strage di Bologna il 2 agosto alle ore 22.55 su Rai 3 andrà in onda il film di Giulia Giapponesi “Quel dolore non è immobile”. Già proiettato in piazza Maggiore la scorsa estate, il film è stato realizzato dall’Assemblea legislativa della Regione Emilia-Romagna in collaborazione con l’Associazione delle vittime, il Teatro dell’Argine e la casa di produzione Codalunga. Il film sarà poi disponibile gratuitamente sulla piattaforma RaiPlay. 

“Quel dolore non è immobile” racconta la storia di 85 volontari che hanno portato a termine i viaggi che le vittime della strage non hanno potuto completare. Con loro una valigia bianca, testimone di una memoria che continua, consegnata una volta arrivati “a destino” a un passante, una famiglia, un sindaco, raccontando della strage e della persona che hanno simbolicamente portato “a destino”. Fra le voci c’è quella di Miriam Ridolfi, assessora del Comune di Bologna scomparsa lo scorso anno e  che coordinò i soccorsi subito dopo la strage. E proprio da una sua frase prende spunto il titolo del film, “Quel dolore non è immobile”, da lei pronunciata durante quella che è stata la sua ultima intervista.

Prosegue, intanto, la proiezione in Piazza Maggiore a Bologna, prima della rassegna cinematografica ‘Sotto le stelle del cinema’, organizzata dalla Cineteca, delle “clip della memoria”, testimonianze video di tre minuti per raccontare le storie di chi ha perso un familiare, o è rimasto ferito, oppure ha prestato i soccorsi alla strage alla stazione di Bologna del 1980.

Si tratta di una iniziativa promossa dall’Associazione tra i familiari delle vittime, dall’Assemblea legislativa della Regione Emilia-Romagna in collaborazione con la Cineteca di Bologna e la Fondazione Bottega Finzioni. Le musiche originali sono state donate da Paolo Fresu.

La prima clip è stata proiettata in piazza Maggiore la sera di venerdì 26 luglio: ad inaugurare la rassegna delle sette clip è stata, raccogliendo l’applauso del pubblico presente in piazza, la storia di Paolo Lambertini, vicepresidente dell’Associazione tra i familiari delle vittime, che nella strage, a soli 14 anni, perse la madre Mirella Fornasari, di 36 anni, dipende Cigar, che aveva gli uffici proprio sopra la sala d’aspetto della stazione centrale.

A seguire ci sono stati Eliseo Pucher (aveva 30 anni e stava tornando al lavoro a Salsomaggiore dopo qualche giorno a casa, in Friuli. Il suo treno era in ritardo, per questo aveva pensato a un caffè fuori dalla stazione. Ma cambiò idea, si diresse verso la sala d’aspetto. E la sua vita cambiò per sempre), Agide Melloni (allora poco più che trentenne e autista del bus di linea 37. Era nell’intervallo del turno, vicino alla stazione centrale, quando sentì un boato. Decise di fare qualcosa per aiutare in quella tragica situazione: trasformò, così, il suo autobus in carro funebre per dare dignità ai corpi delle vittime), Stefano Badiali (medico, fu compito suo assistere, all’ospedale Maggiore, i parenti che arrivavano a cercare i familiari feriti o purtroppo deceduti, tra i quali i nonni della vittima più giovane della strage: Angela Fresu, di soli 3 anni, morta insieme alla mamma Maria), Ruggero Sarcina (si era fermato vicino alla sala d’aspetto per aiutare una ragazza francese che aveva bisogno di utilizzare la cabina telefonica per un’interurbana. All’improvviso l’esplosione, il cielo nero e la ragazza francese sparita nel nulla),

Il 4 agosto, prima di “Peccato che sia una canaglia” la protagonista è Patrizia Poli, all’epoca 23enne. Stava aspettando il treno insieme al marito per andare a Roma e da lì partire per le vacanze in Sardegna. La partenza era prevista alle 10.25, lo stesso orario in cui scoppiò la bomba.

L’ultima clip sarà il 5 agosto prime della proiezione de “L’ombrellone”, quando sarà proiettata la storia di Sonia Zanotti, che il 2 agosto 1980 aveva appena 11 anni: quel giorno, per soli 30 secondi, perse il treno e decise di attendere in sala d’aspetto il treno successivo. Alle 10.25, era a pochi passi dall’ordigno che provocò 85 morti e 216 feriti

Tulle le clip sono brevi estratti di interviste, realizzate dalla Fondazione Bottega Finzioni nel dicembre 2023, per “L’Archivio della Memoria”: un progetto dell’Associazione tra i Familiari delle Vittime della Strage della Stazione di Bologna del 2 Agosto 1980 per la realizzazione di un archivio audiovisivo con le voci dei tanti testimoni della strage: superstiti, soccorritori, volontari, semplici cittadini, …

L’Archivio della Memoria – che sarà alimentato ogni anno da nuova documentazione audiovisiva – viene realizzato in collaborazione con l’Assemblea Legislativa della Regione Emilia Romagna.

Qui è possibile scaricare la clip cdi aolo Lambertini, vicepresidente dell’Associazione tra i familiari delle vittime:

https://www.swisstransfer.com/d/65904361-e173-41fe-ab04-746ab5aa61b9

(Margherita Giacchi)

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