Un murale alla stazione di Classe per ricordare le vittime della strage di Bologna del 2 agosto 1980. L’opera è stata realizzata dall’artista Dissenso Cognitivo ed è stata inaugurata oggi dal sindaco di Ravenna Michele de Pascale e dalla presidente dell’Assemblea legislativa dell’Emilia-Romagna Emma Petitti. Presenti anche rappresentanti dell’associazione Serendippo, dell’associazione familiari delle vittime, di Rete Ferroviaria Italiana (Gruppo FS Italiane), insieme alle famiglie Ceci e Marino (le due vittime ravennati della strage).
Il murale, infatti, è dedicato in particolare ai ravennati Antonella Ceci e Leo Luca Marino. Antonella Ceci aveva 19 anni, nell’estate del 1980, aveva appena conseguito il diploma di perito chimico industriale con ottimi voti e aveva inviato il suo curriculum allo zuccherificio di Classe, ricevendo un’offerta di lavoro. Leo Luca Marino aveva 24 anni ed era arrivato a Ravenna dalla Sicilia, era un esperto carpentiere assunto dalla Cmc, di cui divenne socio. Si sarebbero sposati a breve e quel sabato 2 agosto erano a Bologna per accogliere le sorelle di lui, Angelina di 23 anni e Domenica di 26 anni, che venivano a conoscere Antonella.
“Con questo murale continua a prendere forma il progetto di arte pubblica sostenuto dall’Assemblea legislativa in occasione di una ricorrenza che rappresenta una ferita ancora aperta per la nostra terra e per l’intero Paese: la strage del 2 agosto 1980 alla stazione di Bologna”, spiega la presidente dell’Assemblea Emma Petitti, che rivolge un pensiero particolare ai parenti di Ceci e Marino. “I due ragazzi di Ravenna persero la vita in quel barbaro assassinio. Leo Luca perse anche le due sorelle che stava proprio aspettando quel giorno insieme alla fidanzata in stazione. Noi come rappresentanti delle istituzioni abbiamo due doveri, due obblighi verso di loro: tenere viva la memoria e continuare la ricerca di verità e giustizia”.
“Un’iniziativa importante- afferma il sindaco di Ravenna Michele de Pascale– che sottolinea il valore della memoria e della resilienza. Imprimere sul cemento queste splendide opere d’arte significa, in un certo senso, imprimerle anche nella memoria collettiva per gli anni a venire. Rendere omaggio a due nostri concittadini, e a tutte le altre innocenti vittime tutte di quella famigerata giornata, è un onore per me, per la città e per coloro che hanno collaborato a questo progetto. L’artista ha trovato per la sua opera una bellissima mediazione tra immagine e significato che si presta bene ad essere notata, ricordata ed associata a ciò che non deve essere dimenticato mai”.
Presente per l’Associazione familiari delle vittime Paolo Lambertini, che ha spiegato come questo progetto artistico serva a risvegliare l’attenzione e a portare quanto accaduto nelle strade e nelle piazze dell’Emilia-Romagna, anche alla luce delle nuove evoluzioni processuali: “L’artista, per realizzare l’opera, si è servito dell’intelligenza artificiale e questo per noi diventa il simbolo della digitalizzazione di tutti i fascicoli processuali relativi alla strage alla stazione. Una svolta importante che ci permette oggi, con il nuovo processo, di scoprire nuovi elementi di verità”.
Per realizzare l’opera, infatti, l’artista Dissenso Cognitivo ha rielaborato 79 immagini originali attraverso l’intelligenza artificiale. “L’intelligenza artificiale capisce e costruisce le immagini secondo un modello proprio su cui non ho alcun controllo estetico o progettuale e il risultato non è figurativo”, ha spiegato l’artista. “Ho deciso di affidare la costruzione del bozzetto alla IA perché ho pensato che a distanza di anni non abbiamo ancora ottenuto la ‘distanza emotiva’ necessaria a capire un evento del genere. Questa distanza l’avremmo ottenuta se ci fosse stata una chiarezza giuridica e politica sulla strage, mentre rimane solo dolore e rabbia.”
L’iniziativa nasce per commemorare il 40esimo anniversario dell’attentato da un’idea dell’associazione Serendippo in collaborazione con Associazione familiari vittime della strage del 2 Agosto 1980, Assemblea legislativa regionale, Comune di Ravenna, Rete Ferroviaria Italiana, Fondazione Rusconi e Tper. La realizzazione dell’opera di Ravenna segue quella di altri cinque murales a Bologna, Parma, Reggio Emilia, Rimini e Modena (per mano, rispettivamente, di Collettivo FX, Alessandro Canu, PsikoPlanet, Guerrilla spam e Zamoc) sempre dedicati alle vittime della strage e promossi nell’ambito del progetto “Lost&found 1980-2020. Memorie private e collettive 40 anni dopo”: un percorso di arte pubblica sull’attentato del 2 agosto che attraversa strade e piazze con le opere di giovani artisti, tutti nati dopo il 1980, e che punta a realizzare un murale in ogni provincia dell’Emilia-Romagna.