La nascita dell’Associazione dei famigliari delle vittime del 2 agosto
I fondatori furono 44, ma ben presto l’Associazione crebbe fino a raccogliere oltre 300 soci. Il primo giugno del 1981, a meno di un anno dalla strage che il 2 agosto colpì Bologna con un bilancio di 85 morti e oltre 200 feriti, alcuni familiari delle vittime dell’attentato si dissero «preoccupati e dubbiosi che giustizia venga fatta» e decisero di dare vita all’«Associazione tra i familiari delle vittime della strage della stazione di Bologna del 2 agosto 1980» con l’obiettivo primario di ottenere giustizia.
Un desiderio reso ancora più cogente dal verdetto della Corte d’assise d’appello di Catanzaro che, con sentenza del 20 marzo 1981, aveva assolto per insufficienza di prove gli imputati per la strage di piazza Fontana e dalla percezione che nelle indagini per la strage di Bologna si stavano materializzando depistaggi e ostacoli.
Per sostenere l’attività dell’Associazione, il Comune di Bologna fornì una sede e personale. Fu scelto il simbolo ufficiale: una gerbera, un fiore bianco dai tanti petali, come tante sono le attività dell’Associazione. Il debutto pubblico e ufficiale dell’Associazione fu il 2 agosto 1981, quando il suo Presidente, Torquato Secci, tenne il discorso ufficiale in occasione del primo anniversario dell’attentato.
L’Associazione si prefisse di ottenere verità e giustizia, sollecitando e incalzando affinché fossero individuati esecutori materiali, mandanti, ispiratori, finanziatori della strage, anche alla luce delle difficoltà incontrate nelle indagini e nei processi legati alle stragi che precedentemente avevano colpito l’Italia. Questa richiesta dell’Associazione fu sostenuta in modo attivo dai cittadini di Bologna, e non solo.