Ambiente e territorio

Ambiente. Prodi (Misto), Taruffi-Torri (Si) e Alleva (AltraER): dichiarare lo stato di emergenza climatica in Emilia-Romagna

Per i quattro consiglieri il contrasto al cambiamento climatico deve diventare la priorità, anche per il governo centrale: “C’è l’esigenza di porre in essere tutte le azioni necessarie e non rinviabili volte a non compromettere il futuro delle nuove generazioni”

Dai sinistra: Yuri Torri, Igor Taruffi (Si), Silvia Prodi Misto-Mdp)

“Dichiarare lo stato di emergenza climatica e ambientale in Emilia-Romagna”. A chiederlo, con una risoluzione presentata all’Assemblea legislativa, sono Silvia Prodi (Misto), Igor Taruffi e Yuri Torri (Sinistra italiana) e Piergiovanni Alleva (L’Altra Emilia-Romagna).

In particolare, i quattro consiglieri sollecitano la Regione “a sostenere negli atti normativi e pianificatori obiettivi più ambiziosi per contrastare il cambiamento climatico e decarbonizzare l’economia, anche attraverso un più deciso riequilibrio degli investimenti, a partire dal nuovo Piano integrato dei trasporti (Prit), a favore delle infrastrutture ferroviarie e del trasporto pubblico locale”.

La Regione, spiegano Prodi e colleghi, “riconosce quale principio generale lo sviluppo sostenibile e persegue, anche fra le finalità principali definite nel suo statuto, il rispetto dell’equilibrio ecologico, la tutela dell’ecosistema e delle risorse naturali, la cura del patrimonio culturale e paesaggistico nonché la conservazione della biodiversità”.

I quattro rappresentati della sinistra regionale chiedono anche al governo “di effettuare un monitoraggio annuale sugli effetti della programmazione regionale rispetto alla riduzione delle emissioni di gas serra, allo scopo di riparametrarne le azioni e gli obbiettivi” e “di attivarsi, in ambito nazionale e internazionale, affinché siano adottate opportune forme di fiscalità ambientale, rivedendo le imposte sull’energia e sull’uso delle risorse ambientali a favore della sostenibilità, anche attraverso la revisione della disciplina delle accise sui prodotti energetici in funzione del contenuto di carbonio, al fine di accelerare la conversione degli attuali sistemi energetici verso modelli a emissioni basse o nulle”.

E ancora, spronano la giunta regionale “a favorire e incrementare gli investimenti sulla ricerca e lo sviluppo delle fonti di energia rinnovabile, sul risparmio energetico e sull’efficiente produzione dell’energia”, oltre “ad assumere ogni idonea iniziativa finalizzata a sollecitare la partecipazione degli enti locali alla definizione del nuovo quadro energetico e ambientale determinato dalla dichiarazione di emergenza climatica” e “richiedere l’esclusione dal ‘patto di stabilità’ delle spese e degli investimenti delle regioni e degli enti locali rivolti alla riduzione delle emissioni climalteranti e all’adattamento al cambiamento climatico, con particolare riguardo alle risorse finalizzate al risparmio e all’efficienza energetica, allo sviluppo delle energie rinnovabili e alla messa in sicurezza del territorio per la prevenzione dal dissesto idrogeologico”.

Per i proponenti, il contrasto del cambiamento climatico deve diventare la priorità, anche per il governo centrale: “C’è l’esigenza di porre in essere tutte le azioni necessarie e non rinviabili volte a non compromettere il futuro delle nuove generazioni”. È ormai evidente, concludono, “la necessità di progettare una conversione ecologica dell’economia, a partire da un radicale mutamento nella produzione e negli usi dell’energia e da un ‘Green new deal’ in grado di coniugare traguardi di ecosviluppo e di giustizia sociale, senza pregiudicare i cicli naturali di cui gli esseri umani sono parte integrante”.

(Cristian Casali)

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