Lo studio approfondito relativo alla modellazione idraulica dell’asta del torrente Parma nel tratto che scorre da Parma a Colorno, nel parmense, elaborato dall’Agenzia interregionale per il fiume Po (Aipo) in collaborazione con l’Università di Parma e presentato alle amministrazioni pubbliche interessate, compresa la Regione Emilia-Romagna, è al centro di un’interrogazione presentata da Fabio Rainieri (Ln). Il consigliere, prendendo spunto dalle conclusioni dello studio, dalle quali emergerebbe come le opere di salvaguardia idraulica a monte di Parma, già realizzate e da realizzarsi a breve, per quanto necessarie non sarebbero nel loro complesso sufficienti a eliminare l’elevato rischio di esondazione per l’abitato di Colorno, chiede alla Giunta “se si ritenga di proseguire lo studio in questione per definire gli indispensabili ulteriori interventi strategici di salvaguardia idraulica di Colorno, da realizzare nel tratto del torrente Parma che va da Parma alla confluenza nel Po, al fine di poter raggiungere un’adeguata sicurezza idraulica anche con livelli idrometrici elevati del fiume Po”.
In particolare – riporta il leghista nell’atto ispettivo – stando allo studio non verrebbe ritenuta sufficiente la pur consistente riduzione della portata di piena del torrente Parma nei pressi del ponte Verdi, nella città ducale, che si otterrebbe con la definitiva operatività di tutte le opere di salvaguardia idraulica occorrenti a monte dello stesso capoluogo, in quanto, con l’aumentare dei livelli idrometrici del Po, la portata transitabile all’altezza del ponte di piazza Garibaldi a Colorno si ridurrebbe sensibilmente, con rilevante probabilità che si verifichino “fenomeni alluvionali disastrosi simili o anche peggiori di quello del dicembre 2017”. Inoltre, lo stesso studio – si legge nell’interrogazione – evidenzierebbe come, al fine di limitare adeguatamente il pericolo di esondazione del torrente a Colorno, siano necessari interventi idraulici nel tratto a valle di Parma e fino alla confluenza dello stesso torrente con il Po per aumentarne significativamente la portata compatibile a Colorno o, a parità di portata, aumentare il livello degli argini, provvedendo anche a una costante pulizia dell’asta fluviale in particolare nel suo tratto terminale, tra Colorno e la confluenza nel Po.
L’efficacia degli interventi elencati nello studio – sottolinea l’esponente del Carroccio – saranno efficaci solo se saranno pienamente operative tutte le opere di salvaguardia idraulica occorrenti a monte di Parma, e quindi anche quella relativa al torrente Baganza, e se saranno realizzati tutti nel loro insieme.
Di qui l’iniziativa di Rainieri, che domanda all’esecutivo regionale anche “se si intenda accelerare il percorso per realizzare in via d’urgenza gli interventi di sicurezza idraulica sul tratto del torrente Parma a valle della città capoluogo e in quali tempi si reputi si possano realizzare; infine, come suggerito dallo studio, se si intenda stanziare le risorse necessarie affinché possa essere effettuata la costante manutenzione ordinaria e straordinaria dell’asta del torrente Parma dalla città ducale alla confluenza nel Po”.
(Luca Govoni)