“Il rapporto sullo stato del Servizio sanitario nazionale (Ssn) offre un quadro sconfortante sulla sua sostenibilità, dato che viene considerato come un mero capitolo di spesa pubblica anziché come una leva di sviluppo economico”. Lo affermano in una risoluzione, Raffaella Sensoli del Movimento 5 stelle (prima firmataria), Paolo Zoffoli, Stefano Caliandro, Paolo Calvano, Manuela Rontini, Luciana Serri, Roberta Mori, Alessandro Cardinali, Valentina Ravaioli e Massimo Iotti del Partito democratico. I consiglieri chiedono alla Regione di “sollecitare il governo per salvaguardare il servizio sanitario regionale e nazionale, garantendo una sostenibilità economica effettiva ai livelli essenziali di assistenza con un adeguato finanziamento del fondo sanitario nazionale e assumendo iniziative per il recupero di risorse economiche”.
“Attualmente la sanità assorbe solo il 6,6% del prodotto interno lordo e l’intera filiera della salute ne produce circa l’1%”, scrivono i consiglieri. “Secondo le stime del rapporto per riallineare il Ssn agli standard europei sarà necessaria, nel 2025, una spesa sanitaria di 230 miliardi” e, per fare questo, appare necessario soprattutto “mettere in sicurezza le risorse ed evitare le periodiche revisioni al ribasso, ovvero definire sia una soglia minima del rapporto spesa sanitaria/Pil sia un incremento percentuale annuo del fabbisogno sanitario nazionale pari almeno al doppio dell’inflazione”.
“La sostenibilità economica del servizio sanitario nazionale non può e non dovrebbe passare attraverso una compressione del diritto alla salute e la riduzione di risorse economiche e umane necessarie per l’affermazione di tale diritto e la certezza delle risorse è condizione ineludibile per attuare una seria programmazione degli interventi in sanità” insistono i consiglieri che nell’atto chiedono al Governo “iniziative utili per definire una soglia minima del rapporto spesa sanitaria/prodotto interno lordo e fissare un incremento percentuale annuo in termini assoluti del fabbisogno sanitario nazionale, anche in funzione anticiclica in caso di riduzione del prodotto interno lordo”. L’obiettivo è “garantire le esigenze di pianificazione e organizzazione degli interventi necessari in sanità nel rispetto dei principi di equità, solidarietà e universalismo che da 40 anni caratterizzano il servizio sanitario nazionale, tenendo anche conto del Patto per la Salute sottoscritto fra il governo e le Regioni”.
(Francesca Mezzadri)