Il coinvolgimento del direttore generale e del direttore commerciale di Coopservice di Reggio Emilia nell’inchiesta sulla sanità marchigiana è oggetto di un question time dei consiglieri della Lega nord, primo firmatario Fabio Rainieri, discusso in Aula.
Secondo gli inquirenti anconetani – spiega Rainieri – i due manager apicali di Coopservice pianificavano a tavolino il modo per pilotare gli appalti pubblici, all’interno degli ospedali e delle aziende sanitarie di Ancona e Marche, attraverso un giro di tangenti che ai privati consentiva di entrare in affari milionari. Il colosso cooperativo (500 milioni di volume d’affari) – ricorda il consigliere – fornisce servizi anche in Emilia-Romagna in forza di convenzioni stipulate, sia come singola cooperativa sia come capofila di raggruppamenti temporanei o stabili di imprese, con IntercentER, quale centrale unica di acquisto per le pubbliche amministrazioni del territorio regionale nonché centrale unica di committenza e stazione appaltante per la Regione e per altri enti regionali. Peraltro – evidenzia il leghista – sono in corso o stanno per essere bandite svariate procedure di gara, gestite da IntercentER, per la stipula di nuove convezioni riguardanti le forniture di servizi alla Regione e ad altri enti regionali a cui partecipa o può partecipare Coopservice.
Per questi motivi – conclude Rainieri – chiediamo alla Giunta “se ritenga opportuno, e con quali modalità, verificare i rapporti intercorsi e in essere tra la Regione, compresi enti ed aziende controllate, e Coopservice, specie con i due manager apicali indagati, valutando anche il potenziamento dei controlli anticorruzione sulle assegnazioni di forniture per prestazioni di beni e servizi alle amministrazioni pubbliche della regione”.
L’assessore alla Sanità, Sergio Venturi, ricorda che l’Agenzia IntercentER, oltre ai controlli antimafia previsti dalla legge, “esegue sulla generalità degli aggiudicatari delle procedure di gara tutti i controlli previsti dal Codice degli appalti”. Inoltre, quale ente strumentale della Regione, l’Agenzia è tenuta “al rispetto delle disposizioni contenute nel Piano triennale di prevenzione della corruzione regionale 2019-2020”. Infine, IntercentER richiede “a tutti i partecipanti alle proprie procedure di gara”, quale ulteriore obbligo a garanzia di lealtà, trasparenza e correttezza, di “sottoscrivere il Patto di integrità approvato dalla Giunta nel 2014”. Dunque, conclude l’assessore, ogni ulteriore attività di indagine e controllo da parte di IntercentER, non supportata da specifiche disposizioni di legge, non rientrerebbe nel perimetro delle funzioni istituzionali assegnate all’Agenzia e rischierebbe di trasformarsi in attività arbitraria.
Rainieri, data la gravità dei reati contestati ai manager apicali di Cooperservice dai magistrati di Ancona, chiede alla Regione “di promuovere ulteriori verifiche a prescindere dall’attività di controllo ordinaria di IntercentER”.
Oltre a Fabio Rainieri hanno sottoscritto l’atto i consiglieri Matteo Rancan, Gabriele Delmonte, Stefano Bargi, Daniele Marchetti, Marco Pattazzoni, Andrea Liverani e Massimiliano Pompignoli.
(Luca Govoni)