L’incendio che nella notte tra l’8 e il 9 agosto ha distrutto il magazzino dell’azienda Lotras System, a Faenza, nel ravennate, sprigionando una vasta nube di fumo che si è estesa anche a paesi e città vicine e che, a distanza di giorni, continua a persistere, è oggetto di un’interrogazione presentata in Regione da Andrea Liverani (Ln).
Arpae e Ausl – riporta il consigliere nell’atto ispettivo – si sono subito attivate per monitorare la situazione e valutare l’eventuale presenza di sostanze tossiche nell’aria. Per la raccolta dei dati – evidenzia il leghista – sono stati utilizzati due campionatori ad alto volume in grado di raccogliere il particolato autodisperso, uno posizionato in via Corbari, a Faenza, a circa 5 chilometri dal luogo dell’incendio, e l’altro ubicato in via Carpegna, a Forlì. Le analisi – sottolinea l’esponente del Carroccio – hanno rilevato la presenza di diossina nell’aria, anche nella sua forma più tossica (TCDD), con valori, nelle giornate di sabato 10 e domenica 11 agosto, addirittura superiori ai limiti di riferimento indicati dall’Organizzazione mondiale della sanità (OMS). Nonostante le verifiche di Arpae e Ausl – scrive il proponente – vi è molta preoccupazione anche per la possibile contaminazione di canali, fossi e falde acquifere, oltre che delle coltivazioni, a causa dell’ingente quantità d’acqua impiegata dai vigili del fuoco per spegnere l’incendio riversatasi nelle fognature e nel canale retrostante al magazzino, tanto che il Consorzio di Bonifica della Romagna Occidentale ha diramato un avviso a non utilizzare le acque dei fossi per uso irriguo.
Di qui l’iniziativa di Liverani, che chiede alla Giunta regionale “per quale motivo il campionatore di Faenza sia stato posizionato a circa 5 chilometri di distanza dal luogo dell’incendio e se siano previste ulteriori analisi dell’aria tramite avvicinamento del campionatore mobile; quali misure siano state predisposte per la messa in sicurezza di canali, fossi e falde acquifere, che continuano a essere utilizzati per l’irrigazione dei campi; se siano previste analisi e campionature sui prodotti agricoli per verificare che i fumi e le ceneri prodotte dall’incendio non ne abbiano intaccato qualità e salubrità”.
(Luca Govoni)