La commissione Politiche per la salute e politiche sociali, presieduta da Paolo Zoffoli, ha espresso parere favorevole, in sede consultiva, alla Rendicontazione riguardante il Documento di economia e finanzia regionale (Defr) per il 2018. Sì da Pd e Silvia Prodi (Misto), voto contrario di Ln, M5s e Fdi.
Per la quarta volta dal suo insediamento – hanno spiegato i tecnici della Regione – la Giunta rendiconta i risultati ottenuti nel corso di un arco temporale annuale, in questo caso con riferimento al 2018. Questo non solo per soddisfare un’esigenza di trasparenza verso i cittadini, il mondo associativo e produttivo, il sistema delle autonomie e, più in generale, la comunità di riferimento, ma anche per dare concretezza alla circolarità di processo tra programmazione strategica e risultati conseguiti. Nella Rendicontazione DEFR 2018 sono stati esaminati 92 obiettivi strategici, raggruppati nelle seguenti aree: istituzionale (14), economica (24), sociale (24), culturale (8) e territoriale (22). Per ciascun obiettivo sono stati riportati, in modo sintetico e schematico, i risultati attesi dell’intera legislatura e dell’anno di riferimento per facilitare il confronto rispetto ai risultati conseguiti. Questa edizione di Rendicontazione assume un’importanza particolare, essendo l’ultima di mandato ed essendo propedeutica alla messa a punto della Relazione sul Controllo strategico di legislatura, in corso di elaborazione e di prossima pubblicazione.
Relativamente all’area sanitaria e sociale, di stretta competenza della commissione, i tecnici hanno ricordato come siano 8 gli ambiti relativi alle politiche per la salute e 16 quelli inerenti alle politiche di welfare, evidenziando come per ciascun ambito siano stati illustrati gli interventi attuati, le risorse impiegate e i risultati raggiunti.
In sede di dibattito, Daniele Marchetti (Lega) ha motivato il voto negativo del gruppo richiamando la contrarietà da sempre espressa dal Carroccio riguardo alle scelte politiche della maggioranza in materia socio-sanitaria e di welfare, fra le quali ha ricordato: gli interventi a favore di rom e sinti; le misure di riorganizzazione ospedaliera, con taglio di posti letto e spostamento di prestazioni dal day hospital all’ambulatoriale; il funzionamento delle Case della salute, ancora troppo disomogeneo fra i diversi territori; il reddito di solidarietà (Res). In chiusura d’intervento, il consigliere ha domandato a che punto sia il progetto di integrazione tra le Asl della provincia di Bologna, che prevede anche la costituzione del policlinico Sant’Orsola in Istituto di ricovero e cura a carattere sanitario (Irccs).
I tecnici della Regione hanno puntualizzato che la riorganizzazione ospedaliera non ha causato eliminazione di posti letto e che le Case della salute, cresciute rapidamente di numero, stanno progressivamente migliorando le prestazioni sanitarie erogate. Riguardo al progetto di integrazione della Asl nella Città metropolitana di Bologna, i tecnici hanno evidenziato come si tratti di una scelta ancora in fase di approfondimento, mentre riguardo alla costituzione del Sant’Orsola in Irccs hanno sottolineato come sia un processo lungo e laborioso.
Igor Taruffi (Si) ha replicato a Marchetti che il reddito di solidarietà (Res) istituito dalla Regione è stato la base del reddito di cittadinanza, che, tecnicamente, l’ha riassorbito, varato dal governo M5s-Lega, . Dunque, ribadisce il capogruppo di Si, il Res ha funzionato, come, d’altronde, testimoniano i numeri: in Emilia-Romagna ne hanno beneficiato oltre 20 mila nuclei familiari, il 70% dei quali composto da italiani.
(Luca Govoni)