La risoluzione presentata dal gruppo della Lega Nord (primo firmatario Alan Fabbri) che chiedeva, per la tutela della pubblica incolumità, “cautele e restrizioni straordinarie e mirate dei luoghi di culto islamici”, è stata respinta dall’Assemblea legislativa regionale. A favore del documento hanno votato Ln, Fi e Fdi, contro Pd, Sel, M5s. La risoluzione impegnava la Giunta regionale ad “effettuare, di concerto con gli enti locali e gli organi di polizia, una ricognizione di tutti i luoghi di culto o aggregazione riconducibili alla religione islamica presenti sul territorio emiliano-romagnolo”. Gli esponenti del Carroccio chiedevano inoltre all’esecutivo regionale di sospendere ogni tipo di finanziamento, contributo e patrocinio a favore delle organizzazioni islamiche, e ancora di “subordinare qualsiasi atto autorizzatorio in materia urbanistica alla presenza, all’interno dei rispettivi statuti delle associazioni islamiche, della tutela dei principi fondamentali di libertà d’espressione e di pensiero e promuovere l’attento monitoraggio dei finanziamenti privati che tali strutture ricevono”.
“Già da anni- ha rilevato Stefano Bargi (Ln)– proliferano nella nostra regione moschee e luoghi di culto islamici spesso mascherati da associazioni culturali o ricreative. Numerose indagini delle unità anti-terrorismo- ha ricordato- hanno in più occasioni sgominato cellule jihadiste che operavano al loro l’interno”. A favore della risoluzione della Lega nord si è espresso Enrico Aimi (Fi) che ha ricordato come “la Moschea, rispetto ad altri luoghi di culto anche islamici, è un luogo più di aggregazione politica e sociale che di preghiera”.
Massimo Iotti (Pd) ha sottolineato il fatto che il pluralismo religioso è un diritto di tutti, un diritto fondamentale riconosciuto dalla Costituzione: “Favorire percorsi di integrazione è l’unica strada per sconfiggere il terrorismo”.
Anche per Raffaella Sensoli (M5s) “il diritto di libertà e uguaglianza è di tutte le religioni. Associare Islam e terrorismo mi sembra molto pericoloso, mentre sarebbe più opportuno avviare politiche di integrazione”.
Per Marcella Zappaterra (Pd), nella risoluzione della Lega nord “ci sono aspetti discriminatori che non si possono condividere. Occorre evitare- ha sottolineato- di fare crescere l’odio”.
Igor Taruffi (Sel) ha chiesto più serietà e attenzione: “Non si può ridurre una realtà così complessa a poche righe di populismo e demagogia”.


