Ambiente e territorio

Nucleare. Tagliaferri e Callori (Fdi) sull’incidente alla centrale di Caorso: “Scelte gestionali da rivedere”

Nell’interrogazione i due consiglieri chiedono alla Giunta di intervenire il prossimo 25 ottobre al tavolo della trasparenza sulla dismissione della centrale, a cui parteciperà anche l’assessore regionale

Giancarlo Tagliaferri (Fdi)

Un’inversione di tendenza nelle scelte gestionali della Sogin, società pubblica che si occupa dello smaltimento e della gestione dei rifiuti radioattivi, dopo che un operaio è stato folgorato da una scarica elettrica nella centrale di Caorso (Piacenza) mentre stava lavorando a dei quadri elettrici. Lo chiedono Giancarlo Tagliaferri e Fabio Callori di Fratelli d’Italia in un’interrogazione, facendo il punto sull’incidente, le cui cause devono ancora essere accertate, e chiedendo alla Giunta di intervenire il prossimo 25 ottobre al tavolo sulla trasparenza sulla dismissione della centrale, a cui parteciperà l’assessore regionale. 

“Le organizzazioni sindacali si scagliano contro le esternalizzazioni della manutenzione interna alla quale, negli anni, si è affidata la Sogin. Al momento è previsto un vertice sulle modalità con cui vengono eseguite le gare d’appalto per le esternalizzazioni dei servizi, le garanzie di sicurezza generali nel sito e l’alta percentuale di vittime di incidenti che si riscontra nei dipendenti nelle ditte in appalto”, affermano i consiglieri.

Fabio Callori (Fdi)

La minore autonomia di gestione diretta dei siti sensibili sacrificata all’accentramento romano, secondo Tagliaferri e Callori, si configura come un ulteriore fattore che suscita dubbi sulla potenziale perdita di controllo sulla sicurezza. “Evidentemente- aggiungono- i dipendenti Sogin sono stati progressivamente ridotti invece di puntare su operatori interni altamente specializzati e adeguatamente formati per il delicato compito cui sono chiamati”.

(Nicoletta Pettinari)

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