COMUNICATO
Sanità e welfare

Sanità. Taruffi-Torri (Si): “Garantire la presenza di medici di famiglia in tutti i territori montani della regione”

L’Ausl, ha rimarcato l’assessore Venturi, “pubblicherà nuovamente, nel prossimo avviso, una carenza riguardante l’ambito territoriale ricomprendente i comuni di Alto Reno Terme, Castel di Casio, Lizzano in Belvedere e Gaggio Montano”

“Garantire la presenza dei medici di famiglia in tutti i territori montani dell’Emilia-Romagna”. A chiederlo, con un’interrogazione a risposta immediata in Aula, sono Igor Taruffi e Yuri Torri di Sinistra italiana.

Entro il 2020, ha spiegato Taruffi, “è previsto, a livello regionale, il pensionamento per il raggiunto limite dei 70 anni di età di 245 medici di medicina generale”. Dai dati pubblicati dalla Federazione italiana dei medici di medicina generale (Fimmg), ha rimarcato il consigliere, “la situazione dell’area metropolitana di Bologna negli anni a venire corre il rischio di essere insostenibile”. Il problema, ha poi aggiunto, “è ancora più grave nelle zone montane”.  In alcune aree dell’Appennino bolognese, ha concluso, “come ad esempio le frazioni di Pietracolora e Santa Maria Villiana nel comune di Gaggio Montano, non è nemmeno più presente un ambulatorio medico di medicina generale”.

La risposta è arrivata dall’assessore alle Politiche per la salute, Sergio Venturi, che ha confermato il problema, spiegando che “alcuni medici, pure avendo scelto una zona carente, hanno rinunciato ad aprire lo studio”. Situazione, ha aggiunto, “che si è verificata anche a Pietracolora e a Santa Maria Villiana”. L’Ausl, ha rimarcato, “pubblicherà nuovamente, nel prossimo avviso, una carenza riguardante l’ambito territoriale ricomprendente i comuni di Alto Reno Terme, Castel di Casio, Lizzano in Belvedere e Gaggio Montano, con l’obbligo di assicurare un congruo orario di apertura anche nelle frazioni appena citate”. L’assessore ha anche evidenziato che “nei prossimi mesi è prevista l’assegnazione di eventuali carenze ancora non coperte ai medici frequentanti il corso di formazione triennale”. In più, ha concluso, “negli ultimi anni abbiamo incrementato il numero di posti nel corso triennale di medicina generale (passando dalle 80 unità nel triennio 2017-2020 alle 167 nel triennio 2018-2021, fino alle 210 unità nel triennio 2019-2022)”.

(Cristian Casali)

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