L’Assemblea legislativa rende omaggio a Carlo Santachiara. Domani giovedì 17 ottobre, alle 18, la presidente del parlamento regionale Simonetta Saliera inaugurerà “Carlo Santachiara-scultura e grafica“, mostra curata da Sandro Malossini e Bettina Durr, dedicata alle opere del grande artista reggiano.
“Carlo Santachiara viene ricordato in questa mostra antologica con una selezione di sculture in bronzo e in terracotta e con un gruppo notevole di disegni che ripercorrono tutto l’arco della sua produzione. Dalle prime prove degli anni Sessanta fino agli ultimi fogli dei tardi anni Novanta, tutte le caratteristiche di un grande disegnatore, come era Santachiara, vengono messe a confronto con la plasticità tridimensionale delle sue sculture. I segni nervosi e avvolgenti che creano figure e mostri sulle carte o nelle ballerine che posano per la matita di Santachiara, trovano vita nella materia dei bronzi, nella partecipazione fisica dell’autore nella modellazione, nel plasmare e arricchire di segni la superficie”, spiega Saliera che sottolinea come “anche questa mostra si inserisce nel percorso intrapreso dall’Assemblea legislativa nel proporre e produrre mostre dedicate agli artisti che operano o hanno operato sul nostro territorio”.
Carlo Santachiara, (Reggiolo, 27 novembre 1937 – Bologna, 2 novembre 2000) è stato un fumettista, scultore e grafico italiano. Si trasferì negli anni cinquanta a Bologna dove conseguì il diploma presso il liceo artistico e successivamente presso l’Accademia delle belle arti. Già collaboratore del Travaso, creò per i primissimi numeri della rivista Eureka la strip Sordello, con cui vinse un premio al Salone di Lucca. Disegnatore di straordinario talento, nella sua tipica chiave figurale-simbolica produce serie nutrite di disegni e grafica e cicli importanti, da “Il sonno della ragione genera mostri”, 1967-1970, ad “Amore, amore, amore, amore mio”, 1969, per citare solo due titoli. Come autore di comics, dal 1962 in avanti collabora a riviste di Bologna e Milano, pubblicando lo straordinario “Il caso limite”, romanzo a fumetti in due volumi.
Gli ‘itinerari della memoria’ segnano le tappe di un’attività intensa e di singolare significato con la scultura. Dopo la “Via Crucis”, 1963-1964 per i Santi Saverio e Mamolo in Bologna, Santachiara realizza ben 23 opere per la Certosa di Bologna fra il ’66 e il ’71. Presente per 40 anni nella vita artistica bolognese, con proiezioni espositive in varie parti del mondo, fra cui il “Salon de Mai”, Parigi (1976) e Art Basilea, Helsinki, Bologna, Adelberg, Milano, Roma, Firenze. Lucca. Esegue la medaglia del 56º Premio Letteratura Viareggio. Dopo la scomparsa, novembre 2000, due importanti eventi-omaggio: “Figure del Novecento 2.”, in Pinacoteca, nel 2001, e “Carlo Santachiara, Sculture a memoria”, Sala d’Ercole in Comune, tenute entrambe a Bologna, a cura di Adriano Baccilieri.