“Assicurare condizioni di qualità, equità e sicurezza nell’erogazione delle prestazioni sanitarie, nel rispetto dei bisogni di salute della collettività”. Il relatore Giuseppe Paruolo (Pd) ha definito i principi cardine delle nuove norme in materia di autorizzazione e accreditamento delle strutture sanitarie pubbliche e private.
Il provvedimento è stato approvato dall’Assemblea legislativa con il sì di Partito democratico, Sinistra italiana e Silvia Prodi (Misto), voto d’astensione invece da Lega, Fratelli d’Italia e Gianluca Sassi (Misto).
L’obiettivo, ha aggiunto Paruolo, “è quello di innovare la disciplina”. Con questo nuovo modello, ha spiegato, “si vuole, in particolare, garantire l’integrazione fra i soggetti che si occupano della materia, prevedendo nuovi strumenti di verifica”. Principi, ha rimarcato, “che si concretizzano attraverso un processo integrato, semplificato e trasparente: sono chiaramente identificabili le responsabilità, le modalità attuative e gli strumenti di controllo (vengono introdotte anche nuove figure di coordinamento sulle procedure) e si riducono i tempi di accreditamento per le nuove strutture”.
Via libera anche a sette proposte di emendamento alla legge a firma Andrea Bertani e Raffaella Sensoli dei Cinquestelle, sottoscritte anche dallo stesso relatore Paruolo, per promuovere la qualità dei servizi erogati anche attraverso la qualificazione del personale, valorizzandone le competenze, l’omogeneizzazione dei trattamenti e il potenziamento dei controlli.
“Una legge non bilanciata” invece per Fabio Callori (Fdi): “Non completa per quanto riguarda i controlli, occorre quindi un’analisi più approfondita della materia: sarebbe utile rinviare l’approvazione del provvedimento”. I cittadini, ha concluso, “chiedono una sanità che funzioni”.
L’assessore alle Politiche per la salute, Sergio Venturi, ha parlato di “legge che rinnova, che cerca di semplificare, tagliata sulle necessità dei pazienti”.
(Cristian Casali)