Sanità e welfare

Minori. In commissione l’avvocato Micai, difensore di famiglie della bassa modenese, sollecita la riforma dell’allontanamento d’emergenza

L’esperta in materia di affidi, l’avvocata Catia Pichierri, parla di “evidenti criticità anche in Emilia-Romagna”. Affinita (Moige) suggerisce più poteri ai Garanti infanzia contro gli abusi giudiziari che penalizzano la famiglia d’origine del minore. La prossima settimana la relazione conclusiva della commissione, cui seguirà il dibattito

Catia Pichierri

Tempi certi e tassativi nei procedimenti di tutela minorile, reale contraddittorio tra le parti, incontri videoregistrati a tutela di assistenti sociali e famiglie e una riforma dell’allontanamento in emergenza. Sono i correttivi proposti in Commissione speciale d’inchiesta sul sistema di tutela dei minori in Emilia-Romagna (presieduta da Giuseppe Boschini) da Patrizia Micai, avvocata esperta in diritto di famiglia, che segue anche diversi genitori coinvolti nei processi della Bassa modenese. Tra le proposte anche quella di mettere a punto protocolli virtuosi per Comuni e Asl e l’istituzione di un fondo regionale di garanzia e solidarietà per le vittime di eventuali errori giudiziari: “Sarebbe importante avere dati certi su quanti sono i minori in affidamento e di come vengono utilizzate le risorse pubbliche. Ma anche protocolli da rispettare con tassatività e più contatti tra Tribunale ordinario e per minorenni, perché tempi giudiziari lunghi danneggiano sia i minori che le famiglie”. Sull’allontanamento in emergenza (art. 403 del codice civile) Micai è stata netta: “Va adeguato, è ‘antico’ e usa termini vaghi e arcaici per definire quale sia la situazione di pericolo per la quale si può procedere”. Michele Facci di Fratelli d’Italia ha chiesto di indicare quale siano, secondo l’avvocata, le maggiori criticità del sistema e quali siano invece le analogie tra l’inchiesta della Val d’Enza e il caso Veleno. “Molti problemi nascono dalle esternalizzazioni”, ha risposto Micai. “Ci sono pochi operatori, e quelli che ci sono sono precari e sommersi di casi da gestire. Per noi avvocati è difficile anche solo avere un contatto con loro”. Sulle analogie tra le due inchieste giudiziarie l’avvocata ha evidenziato il ruolo del centro studi Hansel e Gretel e della sua filosofia di pensiero in materia di ascolto di minori: “Per il resto sul caso Veleno sono in corso nuove indagini e richieste di processi di revisione sui quali non posso rivelare ulteriori dettagli”. Il presidente Boschini ha chiesto alla Micai di precisare che per i fatti del modenese ci sono condanne passate in giudicato in tutti i gradi di giudizio.

“Sul sistema di tutela dei minori evidenti criticità anche in Emilia-Romagna”, in commissione è intervenuta anche l’avvocata Catia Pichierri, esperta in materia di affidi. In particolare, ha parlato della necessità “di correlare un progetto (non solo il sostegno psicologico) al provvedimento giudiziario, rivolto a favorire il rientro in famiglia del minore il prima possibile”. L’affido, ha rimarcato, “non dovrebbe mai superare i 24 mesi”. L’esperta di diritto minorile ha poi sollecitato “più controlli nelle strutture d’accoglienza: verificare che i bambini siano collocati in posti adeguati e seguiti da persone professionalmente qualificate”. Sullo stesso tema l’avvocata ha parlato di “situazioni di degrado anche in strutture emiliano-romagnole”. Su questa denuncia formulata da Pichierri riguardante un evento risalente al 2010 già segnalato dal consigliere Andrea Galli (Fi), i consiglieri Roberta Mori (Pd)Silvia Prodi (Misto) e Massimiliano Pompignoli (Lega) hanno richiesto l’acquisizione della documentazione.

Antonio Affinita

La necessità di revisionare il sistema degli affidi è stata al centro anche dell’audizione di Antonio Affinita, direttore generale del Moige, il Movimento italiano genitori onlus: “I figli devono essere allontanati dai loro genitori solo in casi gravissimi e in presenza di prove certe e conclamate, perché gli effetti degli errori giudiziari possono essere devastanti. Serve una riforma a livello nazionale, perché non è solamente un problema emiliano-romagnolo”. Tra le proposte del Moige il rafforzamento del contraddittorio, il riconoscimento degli abusi su evidenze certe, l’abolizione del giudice onorario minorile e la sua sostituzione con un giudice togato, più controlli e più poteri ai Garanti Infanzia, sia ispettivi che sanzionatori. Michele Facci (FdI) ha chiesto ad Affinita se fosse in grado di fornire numeri “perché sul tema stiamo riscontrando dati incompleti e carenti”. L’esponente del Moige ha evidenziato come si tratti di dati che solo l’autorità pubblica può richiedere (con l’intervento dei Garanti ad esempio), ma ha rimarcato che “la gravità non è quantitativa, anche un solo caso di minore allontanato ingiustamente è inaccettabile”. Paolo Calvano (Pd) ha chiesto di prestare attenzione anche all’altro lato della medaglia, “quello dei bambini che subiscono maltrattamenti terribili o che vengono uccisi tra le mura domestiche, noi dobbiamo occuparci anche di questo”. Mentre Silvia Prodi (Misto) si è concentrata sul ruolo delle famiglie affidatarie: “La vostra narrazione esalta molto la famiglia naturale, ma non si può puntare il dito contro le famiglie che accolgono, perché spesso l’affido è un’esperienza positiva di condivisione”. Il presidente Boschini ha parlato, invece, di povertà educativa in crescita nelle famiglie e della possibilità di rinforzare esperienze di supporto alla capacità genitoriale. “C’è tutto il nostro interesse perché la famiglia venga sostenuta- ha risposto Affinita- con iniziative di supporto attraverso i servizi territoriali e l’associazionismo. Noi non attacchiamo le famiglie affidatarie, anzi le ringraziamo, ma diciamo che dobbiamo sempre tutelare i bambini con il giusto equilibrio senza permettere errori giudiziari”.

La prossima settimana verrà presentata la relazione finale della commissione, a cui in una seduta distinta seguirà il dibattito tra le forze politiche.

(Giulia Paltrinieri/ Cristian Casali)

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