COMUNICATO
Imprese lavoro e turismo

Lavoro. Coop pulizie non paga stipendi a operatori nelle stazioni, Si-Misto-Altra ER chiedono tutele alla Giunta

L’interrogazione siglata da Taruffi, Torri, Prodi e Alleva evidenzia che, oggi al Ministero del Lavoro, è in programma un incontro per ottenere “risposte chiare e risolutive” sulla vicenda

Tutelare i lavoratori e, se possibile, assicurare il pagamento per surroga degli stipendi arretrati. Sono queste le richieste di un’interrogazione firmata da Sinistra Italiana con Igor Taruffi e Yuri Torri, Gruppo Misto con Silvia Prodi e Altra Emilia-Romagna con Piergiovanni Alleva in merito alla vicenda della società cooperativa Mr.Job che opera nei settori della logistica, delle pulizie e del facchinaggio e che, da settembre, “non paga lo stipendio a oltre 40 dipendenti che si occupano della pulizia delle stazioni ferroviarie medio-piccole della Regione per conto di Ferrovie dello Stato”.

I sindacati denunciano che i lavoratori della cooperativa, che ha sede legale a Roma e diverse operative in Emilia-Romagna, si trovano in una situazione grave e insostenibile. Molti di loro, rimarcano i consiglieri, “hanno difficoltà ad arrivare a fine giornata, sono costretti a debiti e prestiti, ma stanno diligentemente e responsabilmente portando avanti il proprio lavoro, in condizioni di oggettiva precarietà”.

“Mr.Job è subentrata in estate ad altre consorziate Manital negli appalti Fs e, dopo aver effettuato il bonifico di metà stipendio relativo al mese di settembre 2019, ha comunicato che non è in grado di effettuare il saldo dello stipendio medesimo ‘a causa di gravissimi inadempimenti di Manital’- riportano i consiglieri- e a ciò si aggiunge la mancata consegna dei buoni pasto ai lavoratori da inizio appalto. Il comunicato sindacale evidenzia che oggi è in programma un incontro al Ministero del Lavoro ‘nel corso del quale si pretendono da Mr.Job e dal committente Rfi risposte chiare e risolutive'”.

Sono molte, continuano Taruffi, Torri, Prodi e Alleva, le aziende del settore che, per non versare lo stipendio ai propri operatori, adducono tra i motivi il dissesto finanziario o la riorganizzazione societaria, a partire dallo stesso gruppo Manital. In alcuni di questi casi, concludono, i committenti pubblici “hanno provveduto a pagare direttamente ai lavoratori dell’appaltatore le retribuzioni non corrisposte, con la detrazione del relativo importo dalle somme dovute alla suddetta società”.

(Nicoletta Pettinari)

 

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