Sanità e welfare

Sanità Bologna. Marchetti (Lega): “Al Sant’Orsola tempi eccessivi per le operazioni con diagnosi di tumore della prostata”

L’Azienda avrebbe optato per l’installazione temporanea, a titolo non oneroso, di un ulteriore robot chirurgico, il consigliere vuole sapere se la concessione gratuita dell’apparecchio sia soggetta a particolari vincoli

Daniele Marchetti (Lega)

“Come si è arrivati al Sant’Orsola ad avere una lista d’attesa così corposa per i pazienti con diagnosi di tumore della prostata?”. A chiederlo, con un’interrogazione rivolta al governo regionale, è Daniele Marchetti della Lega.

In Italia, spiega il consigliere, “il carcinoma della prostata è attualmente la neoplasia più frequente tra i maschi e rappresenta oltre il 20 per cento di tutti i tumori diagnosticati a partire dai 50 anni di età”. Sia il piano nazionale di gestione delle liste d’attesa sia quello regionale, prosegue, “convergono sulla necessità di ridurre i tempi d’attesa per i pazienti con questa diagnosi”. L’obiettivo per il 2019, rimarca il leghista, “è quello di arrivare a operazioni nei tempi previsti per il 90 per cento dei pazienti”.

Nell’Azienda ospedaliero universitaria Sant’Orsola-Malpighi, sottolinea poi Marchetti, “l’attuale percentuale di pazienti operati nei tempi d’attesa previsti risulta pari a circa il 40 per cento, mentre per quelli che devono sottoporsi alla chirurgia robotica la percentuale scende a circa il 30 per cento”. Al fine di garantire ai pazienti in lista tempistiche appropriate, rileva comunque il consigliere in conclusione, “l’Azienda, valutate differenti ipotesi progettuali, ha optato per l’installazione temporanea, a titolo non oneroso, di un ulteriore robot chirurgico”.

L’esponente leghista, su questo tema, vuole quindi sapere se la concessione gratuita dell’apparecchio sia soggetta, per la stessa Azienda, a particolari vincoli.

(Cristian Casali)

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