“Contro” la cultura dell’odio “iniettato” a piccole dosi, “con piccole siringhe, quasi per non farcene accorgere, quasi per farcelo sembrare giusto” come successo pochi anni fa nell’ex Jugoslavia. “Per” una cultura dello scambio di esperienze, della collaborazione tra i giovani europei che si sono conosciuti e studiati a Monte Sole- sull’appennino bolognese- durante una summer school organizzata dall’Assemblea legislativa e da Europe direct con l’omonima Fondazione che perpetua la memoria di uno dei più gravi eccidi della seconda guerra mondiale proprio dove si consumò. “Un luogo bellissimo che ci riporta a un dolore che non troverà mai pace. Ma dove noi vogliamo costruire occasioni di pace, per superare il male che c’è”, spiega agli studenti del liceo artistico Arcangeli di Bologna la presidente dell’Assemblea legislativa dell’Emilia-Romagna Simonetta Saliera. E’ questa la cornice di valori della mostra The scream in action. Against discrimination- con diciotto manifesti realizzati da oltre quaranta “giovani del mondo” per dire no al razzismo e alle discriminazioni- che ha visto oggi Saliera accogliere in Assemblea gli studenti dell’Arcangeli, accompagnati da Siriana Suprani della Fondazione Gramsci. A presentare la mostra anche il presidente della scuola di Pace di Monte Sole, Simone Fabbri e il docente del Dams dell’Università di Bologna Paolo Noto, quest’ultimo “colpito, ve lo dico in coscienza, dall’efficacia di ‘questa’ comunicazione istituzionale quando siamo abituati a vederne tanta altra di minore efficacia”.
Dal 25 agosto al primo settembre scorso, oltre quaranta ragazzi provenienti da sei paesi diversi si sono confrontati a Monte Sole sul tema della discriminazione. Nascono così i 18 manifesti della mostra, una rappresentazione delle attività laboratoriali di serigrafia realizzate in collaborazione: divisi in coppie, infatti, i ragazzi e le ragazze della summer school hanno disegnato il loro “no” a singole discriminazioni in modo da dare una risposta corale al tema.
“Vivere in democrazia significa avere un alfabeto comune per quanto riguarda i diritti e i doveri di tutte le persone. Ce lo insegna la nostra Costituzione repubblicana che nei suoi articoli fondamentali afferma come ogni essere umano abbia gli stessi diritti e doveri, come sia compito dello Stato rimuovere le diseguaglianze”, spiega Saliera nella prefazione al catalogo. Per Fabbri l’esperienza della Summer school è servita a “far incontrare i ragazzi i cui nonni si uccidevano 75 anni fa. Una stagione che l’Europa si è lasciata alle spalle e che vogliamo non torni mai più”.
La mostra di serigrafie conclude il percorso sulla lotta alle discriminazioni e segue quello contro le fake news organizzato con la scuola di Pace, ha ricordato la responsabile del centro Europe direct Stefania Fenati. L’esposizione è visitabile in Assemblea (viale Aldo Moro 50, Bologna) fino al 5 dicembre. Poi, ha detto infine Saliera “auspichiamo che incontri l’interesse dei nostri territori regionali e fuori regione prima di iniziare un tour europeo, perché questi ragazzi vengono da tutta Europa. Le prime regioni con cui parleremo? Quelle con cui l’Emilia-Romagna intrattiene rapporti consolidati: L’Assia in Germania, la Wielkopolska in Polonia, l’Aquitania in Francia”.
(Marco Sacchetti)